Waral: il festival di Varallo che porta l’arte urbana fin nel centro storico dialogando con la cultura locale. Gli interventi si susseguiranno per tutto il 2017 e oltre
Nei pressi di piazza Garibaldi, le persone si fermano, da sole o in gruppetti sparsi, e guardano verso l’alto. Estasiate. Un murales ricopre l’intero lato di un edificio a pochi passi dal comune e ripropone una delle opere locali più famose, Davide e Golia (ca. 1625) di Tanzio da Varallo, il “Caravaggio delle Alpi”. Niente pennelli e pittura ad olio, solo bombolette spray. Si tratta del primo intervento del festival Waral, affidato ad Andrea Ravo Mattoni, celebre artista lombardo salito alla ribalta per le sue impeccabili riproduzioni di opere classiche, tra le quali manco a dirlo, molte di Caravaggio.
Il festival Waral, ideato e curato da Alessandro Dealberto con la direzione artistica Giovanni Magnoli (in arte reFRESHinK), è dunque iniziato tutt’altro che in sordina e prevede nei prossimi mesi, fino al 2018 compreso, la realizzazione di altri murales d’autore. La fonte d’ispirazione per gli artisti, nomi noti a livello internazionale provenienti dal mondo della Street Art e del Graffiti Writing ma anche giovani talenti locali, è il contesto cittadino, la storia, le tradizioni e l’arte: le preziose collezioni custodite nella Pinacoteca e il complesso del Sacro Monte, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
I prossimi artisti invitati al festival sono SeaCreative e reFRESHinK, che già si aggirano per la cittadina per conoscerne le peculiarità e lasciarsi ispirare. I loro interventi sono previsti nel mese di giugno e sarà possibile vederli all’opera mentre il personale della Pinacoteca sarà presente come nel corso del primo intervento per illustrare il progetto del festival, i suoi collegamenti con il patrimonio locale e gli itinerari culturali che Varallo offre. Per i bambini delle scuole inoltre (i soliti fortunati) visite e incontri con gli artisti: la lezione con Ravo proprio sotto al suo muro è stata la prima.
“Un’iniziativa che intende incrementare il valore culturale della città per dare ulteriore visibilità e prestigio a Varallo e a tutta la Valsesia” dichiara il curatore varallese Alessandro Dealberto. “L’obiettivo di Waral è quello di creare un museo a cielo aperto, che possa arricchire l’offerta artistica del territorio e richiamare un nuovo pubblico al quale far scoprire il patrimonio locale”.
Insomma, l’arte urbana questa volta si confronta con un borgo storico, esce dalle solite progettualità legate ai contesti periferici delle grandi città; ma anche qui si riallaccia alla tradizione che nel corso della storia ha costruito la ricchezza (culturale certo, ma anche sociale ed economica) dei territori. Rispolverando la buona pratica del mecenatismo, che stavolta non strombazza il proprio impegno e semina per un raccolto condiviso, questo sì, tra locali e amanti dell’arte che potranno trovare a Varallo un nuovo percorso di “pellegrinaggio”.
A proposito, proprio dal Sacro Monte di Varallo, sarà possibile vedere, a lavori conclusi, tutti i murales realizzati, non male come terrazza sull’arte… locale, s’intende!
Martina Coletti
Waral – Urban Art Project
Varallo (VC)
Maggio 2017 – 2018
Pagina Facebook: facebook.com/WARALurbanartproject