Dal 2011 a Tunisi un fenomeno inedito per la città invade le strade: scritte di ogni tipo e calligrafia, slogan internazionalmente riconosciuti e commenti che riguardano la vita politica e sociale della comunità. Le strade come un libro a cielo aperto, diventano veicolo di narrazione del contemporaneo e riversano gli umori, i sogni e le contestazioni che aleggiano nelle discussioni quotidiane, nelle piazze, nei bar, nelle assemblee, tra le mura domestiche. È una città che parla, anche attraverso il linguaggio della Street art, del periodo di “transizione” della Tunisia tra la rivoluzione del 2011 e le elezioni del 2014.

Questo è quanto ci racconta in I muri di Tunisi. Segni di rivolta Luce Lacquaniti, studiosa di lingue orientali che dopo diversi soggiorni a Tunisi, si stabilisce nella capitale per due anni dal 2012 al 2014. Come si legge nell’introduzione al libro, quello che l’autrice documenta e commenta con fotografie e testi di approfondimento sono scritte e immagini che tracciano veri e propri discorsi sulla natura della rivoluzione, sui fatti salienti del periodo, sulle forme della repressione, sul rapporto tra politica e religione, sull’incerta questione femminile, sull’estetica e sui referenti culturali di questi anni.

Il libro si apre con una riflessione di Laura Guazzone, docente di Storia contemporanea dei paesi arabi alla Sapienza Università di Roma, esperta di sistemi politici arabi e delle loro trasformazioni e contiene anche gli interventi di Michela Becchis, docente e storica dell’arte e Mohamed Ali Ltaief, artista tunisino, oltre ad essere arricchito da contributi – testi, video, foto – di writer e artisti (Ahl Al-Kahf, Molotov, Zwewla).
I muri di Tunisi. Segni di rivolta uscirà nella primavera 2015 e conterrà prevalentemente documentazione fotografica delle scritte apparse sui muri di Tunisi dal 2011 tradotte, analizzate e commentate. Al momento è stata attivata una campagna di crowdfunding, su produzionidalbasso.com, un sistema che permetterà, attraverso il sostegno diretto degli aspiranti lettori, di finanziare la stampa e magari far venire in Italia alcuni degli artisti tunisini a raccontare la loro esperienza diretta.

Un’occasione per avere maggiori informazioni su questa pubblicazione è la presentazione con l’autrice di sabato 31 gennaio a Roma, negli spazi del MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia (via Prenestina, 913 – Roma), organizzata dalla casa editrice Exòrma.
Realtà indipendente che si definisce progetto di divulgazione di alto profilo, di ergonomia grafica e tipografica, di artigianato delle suggestioni, Exòrma è una casa editrice – promotrice del Festival della Letteratura di Viaggio – dedita a pubblicazioni di arte, letteratura, letteratura di viaggio, saggistica, e che adotta il metodo del crowdfunding per continuare a sostenere anche quelle pubblicazioni di qualità che le leggi di mercato non aiutano ad esistere. Un esempio è il successo della campagna che ha permesso la promozione del saggio Matriarché. Il principio materno per una società egualitaria e solidale.
Martina Coletti