In apertura a Berlino la nuova edizione di Transmediale, il Festival di arte e cultura digitale nato trent’anni fa e divenuto uno degli appuntamenti più attesi nella vita culturale della capitale tedesca.
Transmediale festeggia i suoi trent’anni con un programma speciale esteso nell’arco di un mese, dal 2 febbraio al 3 marzo 2017.
Il Festival, partito come evento underground della scena berlinese e dal 2012 sotto la direzione artistica di Kristoffer Gansing, ha assunto nel tempo una dimensione internazionale. Il titolo Ever Elusive porta il focus di questa edizione sul tema dell’agency: in un mondo dove la tecnologia opera in maniera sempre più indipendente dall’uomo, quali sono le nostre possibilità di azione, intervento e mediazione?
Durante il primo weekend di Festival (3 – 5 febbraio) l’Haus der Kulturen der Welt ospita una serie di screening, workshop, performance insieme alla mostra principale Alien Matter a cura di Inke Arns che esplora i processi di naturalizzazione della tecnologia. Le creazioni dell’uomo sviluppano forme potenzialmente autonome di azione e, grazie alle loro capacità di apprendimento e di networking, arrivano a mettere in discussione il ruolo stesso dell’individuo. L’intelligenza artificiale, la complessità delle infrastrutture digitali, i materiali sintetici, il cosiddetto internet delle cose per cui qualsiasi oggetto (auto, braccialetto, scarpe…) si attiva grazie alla capacità di trasmettere e condividere determinate informazioni entrando in un flusso leggibile e modificabile dall’utente (per esempio localizzare un’auto a noleggio disponibile in un determinato quartiere) sono tutti elementi di questa alterità aliena. La maggior parte delle opere e dei progetti esposti – tra cui 3D Additivist Cookbook di Morehshin Allahyari & Daniel Rourke, DullDream di Constant Dullaart, Predictive Art Bot di Maria Roszkowska & Nicolas Maigret, Xenopolitics 1: Petro-bodies and Geopolitics of Hormones di Aliens in Green – saranno delle anteprime.
La serata di apertura ripercorre lo storia e lo sviluppo delle media cultures con diverse performance e interventi audio-visuali mentre nel weekend di chiusura (4 – 5 marzo) sarà il turno di Laurie Anderson con una versione aggiornata del suo celebre film The Language of the Future. La performance audiovisuale Lexachast viene invece presentata in collaborazione con il festival di musica elettronica e sperimentale CTM: qui le sonorità distopiche di Bill Kouligas e Amnesia Scanner si uniscono a un live-streaming di immagini filtrate da algoritmi che evocano stati di paranoia e impotenza davanti al carico di materiale degli archivi online. Tra i vari film degli appuntamenti screening The Sprawl (Propaganda about Propaganda) realizzato nel 2016 dallo studio olandese di design Metahaven propone la tesi che internet sia diventato un’arma geopolitica distruttiva.
L’intero programma di Transmediale ruota attorno a tre parole chiave imaginaries, interventions ed ecologies. Il nuovo concetto di infrastrutture, le diverse politiche ambientali, il rapporto tra politica e società mediatizzata sono tra le questioni principali che animano gli incontri con Lisa Parks, Erich Hörl, Wendy Hui Kyong Chun, Richard Grusin, Steve Kurtz e Sarah Sharma. In parallelo una serie di mostre off accompagnano il percorso di riflessione del Festival: dall’apertura al pubblico dell’archivio Vilém Flusser (1920-1991) con il suo progetto utopico di società telematica all’installazione multimediale SINUS di Jan-Peter Sonntag al Teatro Anatomico, dalla retrospettiva sulla net art a Berlino negli anni Novanta o la mostra Tracing Information Society – a Timeline presso la nGbK fino alla collettiva On the Far Side of the Marchlands alla Schering Stiftung che indaga le nuove topografie e le spinte emancipatorie radicali tra esperienza, cultura e materialità.
Clara Carpanini
Transmediale
Berlino, Haus der Kulturen der Welt, 2 febbraio/3 marzo 2017
Il programma completo del festival è disponibile qui .