smART – Polo per l’Arte di Roma propone STOP AND GO – L’ arte delle gif animate una mostra di arte digitale in controtendenza con le gallerie romane ancora solo occasionalmente coinvolte con le forme del digitale
STOP AND GO – L’ arte delle gif animate, curata da Valentina Tanni e Saverio Verini, presenta un gruppo di artisti diversi per età, provenienza e operatività in una mostra centrata su uno dei “micro-linguaggi” della rete che sono stati utilizzati in modo transitorio nel corso degli anni e presto divorati nella ipervelocità del consumo digitale.
Usate a volte in modo Pop, come le ricerche sull’estetica degli screensaver, le Gif (Graphics Interchange Format) richiamano alla memoria il lavoro di Francis Alÿs The Thief (1999), dove l’ombra di un ladro entra nel computer con la stessa sinistra facilità con cui gli hacker o lo spionaggio industriale entrano nei nostri hard-disk.
Questi micro linguaggi vengono ora rivisitati ritrovando visibilità in una pausa dell’esplosione digitale. La tecnica della Gif si presta ai linguaggi del narrativo, di un narrativo “figurativo” che riappare oggi in molti linguaggi visivi. Ma c’è anche il precinema dei “flipbooks” di Alessandro Scali e Marco Calabresi, e come sempre l’animazione si pone come ponte fra immagine statica e cinetica, in questo caso con l’uso del video.
Un tema ricorrente è il riferimento all’arte classica, rivisitata con gag ironiche, accenni di storie e uno spirito da Street art, dove l’invenzione d’immagine è il messaggio immediato come nei lavori di James Kerr (aka Scorpion Dagger). Mentre Bill Domonkos lavora con più lirismo su immagini femminili rese misteriose da piccoli segni in movimento, ammiccando alle “foto di fantasmi” dell’Ottocento. Chiara Passa (che lavora da tempo su una “Widget Gallery” che mostra online un white cube con diversi autori che progettano forme digitali, visibili anche via cellulare) lavora qui su strutture geometriche che, proiettate su forme tridimensionali, sembrano prevedere un’ulteriore proiezione su larga scala.
Zack Dougherty fa apparire un teschio dorato nel volto dell’Ercole Farnese, come una parodia del teschio di diamanti di Damien Hirst. Carla Gannis e Lorna Mills lavorano nel collage di “immagini trovate” nel solco del cinema sperimentale, affrontando con spirito la contaminazione fra tutte le forme visive (da Hyeronimus Bosch agli eroi dei videogame), il tutto unificato dalle forme del loop e del remix, che dal cine/video sperimentale alla musica contemporanea sono il segno della realtà comunicativa, affollata e iterativa, del contemporaneo.
Lorenzo Taiuti
STOP AND GO – L’ arte delle gif animate
a cura di Valentina Tanni e Saverio Verini
smART – Polo per l’Arte
Piazza Crati 6/7, Roma
fino al 22 luglio 2016