Il comune di Rotterdam ha previsto per l’estate un nutrito calendario di eventi volti a confermare l’impegno delle istituzioni a fare della città un vivace punto di riferimento per l’arte contemporanea. Città portuale olandese forse leggermente in ombra rispetto alla vicina Amsterdam, dimostra ottime scelte curatoriali, artisti di innegabile qualità e progetti culturali che guardano al futuro con ottimismo e novità di approccio. Siamo dunque partite per il nord e abbiamo avuto il piacere di constatare quanto sia bello visitare un paese che ancora investe in cultura con fiducia ed entusiasmo.
A tirare le fila di gran parte degli eventi presentati è il museo Boijmans Van Beuningen che oltre alla sezione storica, presenta il progetto Sensory Spaces occupato ora dall’artista americano Oscar Tuazon, e uno spazio dedicato ai giovani artisti del territorio. La struttura (12.000 metri quadrati) ospita una notevole collezione che va dal medioevo ai giorni nostri, con un’importanze sezione sul design europeo nella quale spicca la presenza significativa dell’Atelier Van Lieshout. Importanti anche le acquisizioni sul contemporaneo tra le quali il maxi “uovo pasquale” di Jeff Koons, Baroque egg, le suggestive installazioni site specific di Pippilotti Rist e Yayoi Kusama, il famoso untitled di Maurizio Cattelan, con l’effigie dell’artista che sbuca letteralmente dal pavimento per affacciarsi nel piano storico della collezione, o A thing called gearbox di Urs Fischer.
Per la quarta estate consecutiva, il Museo collabora con l’Autorità Portuale di Rotterdam per trasformare il Deposito Sottomarino in uno spazio espositivo. A seguito delle precedenti mostre molto apprezzate di Joep van Lieshout, Elmgreen & Dragset e Sarkis, l’enorme struttura industriale nel porto di Rotterdam si trasforma nel più grande spazio espositivo dei Paesi Bassi. Submarine Wharf – XXXL Painting espone le opere dei pittori Klaas Kloosterboer (NL), Chris Martin (USA) e Jim Shaw (USA), e sarà aperta al pubblico fino al 29 settembre. Una mostra dedicata alla pittura su larga scala con i tre artisti chiamati ad esporre in modo eterogeneo le personali visioni, le peculiari cosmogonie, occupando gli spazi immensi e industriali sulla riva del fiume. Gran Parte delle opere sono state realizzate in loco e riflettono sul rapporto con lo stesso, sugli spazi “da riempire” e sugli spazi altrettanto incommensurabili degli universi creativi. Del tutto rilevante l’apporto di Jim Shaw, ospite anche dell’attuale Biennale di Venezia, che mette in scena di archetipi e mitologie contemporanee, visioni e allucinazioni dal sapore surrealista, esoterico, psicotropico e folle.
Spostandoci invece nella zona più periferica della città, l’artista di Rotterdam Joep van Lieshout ha inaugurato l’8 giugno la mostra AVL-Mundo, un nuovissimo spazio situato nell’area industriale. Per tutta l’estate questa ex fabbrica – che comprende un ingresso di 2000 metri quadrati, silos e terreni – ospita Territory, una collettiva con scultura, video e installazioni che riflette sul concetto di “confine” e analizza vari aspetti della territorialità, da quello politico a quello mentale, sessuale, culturale con artisti internazionali quali il francese Philippe Meste e la spagnola Itziar Okariz, capaci di concept e poetiche di reale spessore e impatto.
Lo spazio esterno dell’officina/galleria è disseminato inoltre di lavori dello stesso Van Lieshout, alternati non solo alle opere della mostra, in alcuni casi ospitate in container per il trasporto delle merci riadattati, ma anche l’atelier a celo aperto e il work in progress degli artisti ospitati di volta in volta da AVL-Mundo. Di Van Lieshout le sculture che raccontano la vita dell’uomo posizionate nell’orto biologico le cui raccolte sono destinate alle persone meno abbienti.
Martina Coletti/Cristina Trivellin