
“Il drago ubriaco”: È avvistato in una notte di carnevale, non lontano da Alicarnasso. Viene dato l’allarme. Volenterosi, spericolati e attaccabrighe, armati fino ai denti, si avvicinano al mostro. Riusciranno a sorprenderlo nel sonno o lui, svegliatosi in tempo, li divorerà?
Nei quadri di Buzzati è anzitutto chiara una disciplina linguistica. La scelta accurata dei tagli e dei riquadri, l’impiego dei colori, l’affinamento attento della calligrafia nelle scritte complementari, tutto è dosato per ottenere un effetto sapiente sull’osservatore. (…) Buzzati fonda la sua poetica sull’evasione dalla realtà grigia e sorda, verso i fenomeni inspiegabili; ovvero verso l’evasione.
Bruno Alfieri
Brani tratti da una biografia di Dino Buzzati pubblicati su D’ARS n. 40 anno IX. febbraio/giugno 1968, pag. 133
A cura di Cristina Trivellin