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Open the cages# – street art e animalismo a BrerArt

Dal 22 al 25 ottobre, nell’ambito di BRERART 2014, la settimana dell’arte contemporanea, si svolgerà Open the cages#, iniziativa che vede interventi artistici a soggetto naturalistico sui muri della sede milanese del WWF (giardini pubblici di Via Tommaso da Cazzaniga), a due passi da Corso Garibaldi. Tre sono gli artisti coinvolti, provenienti dal mondo dell’Urban e Street art, che vantano la prevalenza di animali nelle loro produzioni: lo spagnolo Kraser e gli italiani ReFreshInk  e Orticanoodles. La manifestazione ha ottenuto il Patrocinio e il contributo del Comune di Milano e del Consiglio di Zona 1. Per la realizzazione delle opere, lo sponsor tecnico Sikkens, marchio leader nel settore delle vernici per l’edilizia professionale metterà a disposizione le proprie vernici.
Open the cages# vuol dire “aprire le gabbie”, che non sono soltanto le gabbie fisiche dove gli animali vengono rinchiusi, ma anche quelle che catturano le nostre menti in visioni strette, utilitarie, escludenti.
L’iniziativa Open the cages# intende sottolineare l’urgenza di rivedere la posizione specista che pone l’uomo in posizione centrale, autorizzandolo a commettere, in nome del profitto e di questa presunta superiorità, crimini inauditi contro la natura, gli animali, l’ambiente, deturpando gli equilibri e ignorando il rispetto per gli altri esseri viventi con i quali spartiamo –  in maniera iniqua –  le risorse e la bellezza del pianeta.
Se per gli uomini o le donne di Altamira la raffigurazione degli animali  tramite i graffiti sulle pareti delle loro caverne era un rito propiziatorio per la caccia, questi graffiti contemporanei dove gli animali “occuperanno la scena”, vogliono propiziare maggior consapevolezza  e rispetto per gli altri viventi.
Altro tema portante dell’iniziativa è la divulgazione del valore artistico/culturale/sociale della Street art, una forma espressiva che può essere un mezzo di coinvolgimento della cittadinanza per una visione costruttiva e consapevole degli spazi urbani, soprattutto del pubblico più giovane che avrà la possibilità di seguire il work in progress dell’evento e interagire con gli artisti all’opera.
Alla luce delle discussioni che hanno animato recenti incontri e tavole rotonde sulla legalità e l’artisticità dei graffiti, l’evento vuole porsi come esempio di collaborazione, legalità, utilità, creando così un “precedente” che potrebbe allineare la città di Milano ad altri importanti centri europei famosi per i “muri d’autore”, meta di visite e percorsi culturali da parte di turisti giovani e meno giovani.
Il WWF Italia patrocina l’iniziativa sulla scia della campagna STOP AI CRIMINI DI NATURA lanciata proprio a Milano agli inizi di ottobre, per accende i riflettori sul prelievo illegale di risorse naturali e il contrabbando mondiale di specie animali e vegetali protette .
Paola Brambilla, delegata WWF Italia per la Lombardia: “WWF ha fatto da sempre della biodiversità una sfida anche culturale, abbracciando e promuovendo le nuove forme espressive artistiche della contemporaneità di cui riconosce l’incisività, l’efficacia e il forte messaggio di trasmissione dei valori ambientali. Open the cages# apre le gabbie in cui un modello di sviluppo sbagliato vorrebbe rinchiudere la diversità, che è diversità espressiva e biodiversità, liberando l’arte e la natura nella città.”
Sikkens crede fortemente nei principi della sostenibilità, operando da sempre nel rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo. L’impegno per la sostenibilità si traduce in azioni concrete nei confronti di tutti i professionisti del settore, attraverso l’uso di prodotti a basso impatto ambientale che garantiscono una lunga durata nel tempo. Attenta alle problematiche del decoro urbano, Sikkens risponde efficacemente alle esigenze di studio e di ricerca di tutti coloro che si adoperano per il recupero di zone periferiche abbandonate o in stato di evidente degrado, e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico. Parte della multinazionale AkzoNobel, Sikkens aderisce alla campagna internazionale Human Cities di AkzoNobel, un manifesto in 6 punti lanciato lo scorso giugno alla Biennale di Venezia, per affrontare il fenomeno dell’urbanizzazione in maniera sostenibile e innovativa.
Inoltre Sikkens opera a livello territoriale con il programma Let’s Colour; una serie di iniziative di Responsabilità Sociale di Impresa rivolte alle comunità locali. Attraverso l’uso del colore vogliamo migliorare gli spazi di vita delle persone o recuperare luoghi in disuso, grazie anche alla collaborazione di associazioni, all’impegno di artisti, giovani volontari e progettisti.

L’evento, ideato da Cristina Trivellin e promosso da Undicesima, si inserisce nella sezione tematica The CURA – Contemporary Urban Art Scene di Brerart, che sintetizza e coniuga Street art, graffiti, New pop e Urban. 

Gli artisti:

Kraser è artista e grafico; nato a Cartagena (Spagna) nel 1977, ha studiato presso la scuola d’arte di Murcia nel 2000 e dal 2009 si  trasferisce a Milano, dove attualmente risiede. Fin da ragazzo si sente attratto dalla pittura e, proprio per la sua giovane età, muove i suoi primi passi nel mondo dell’arte con la Street Art. Ha partecipato a numerose esposizioni d’arte nazionali e internazionali; ha realizzato live painting in moltissimi festival; è stato pubblicato in numerosi libri e riviste e ha curato diversi festival ed esposizioni.
Kraser è influenzato dalla pittura classica e da diversi movimenti artistici, il Surrealismo e Lowbrow tra gli altri. Nel suo lavoro emergono riferimenti alla società contemporanea e al mondo dei sogni. Di conseguenza ricorrono nei suoi graffiti concetti ironici e onirici creati per trasmettere suggestioni la cui interpretazione è lasciata alla sensibilità propria di ogni spettatore. Fin dal principio e attraverso tutta la sua opera, si genera una linea di lavoro dove quasi sempre sono presenti Lettere alfabetiche, segni e icone che si mescolano e legano tra loro articolate in un peculiare  linguaggio.

Walter Contipelli e Alessandra Montanari, in arte Orticanoodles, sono oggi tra gli stencil artists più famosi in Italia e all’estero; vantano collaborazioni con le amministrazioni più illuminate in termini di arte pubblica, quali Parigi, Dusseldorf, Rio de Janeiro. Iniziano l’attività street nei primi anni 2000 attraverso stencil di icone della cultura “trasfigurate” nel loro stile rugoso, fisico e ricco di dettagli di matrice iper-realista. La costante ricerca a livello espressivo conduce Ortica al territorio della sperimentazione cromatica, che si impone come elemento determinante nel loro linguaggio e porta alla produzione di pezzi dall’impatto di enorme potenza visiva, siano essi su muro o tela: affiancano infatti alle azioni artistiche urbane un’importante e riconosciuta attività di galleria.
Oltre all’organizzazione di numerosi workshop sul tema dello stencil e dell’impatto urbano dell’arte pubblica, dal 2013 Walter Contipelli è docente per l’Accademia di Belle Arti LABA di Brescia, con il corso in Urban Design.

reFRESHink (Giovanni Magnoli) nasce ad Arona nel 1971. Dai primi anni ’90 si avvicina alla tecnica del writing e inizia (per non smettere più) a eseguire graffiti – operando in diversi settori live painting durante eventi e manifestazioni ai quali affianca una ricca attività espositiva, partecipando a diverse manifestazioni nazionali e internazionali. Nel 2013 partecipa Back2back, evento della 55^ Biennale di Venezia. Negli anni reFRESHink  matura un peculiare stile, sfidando e oltrepassando gli stilemi classici del graffito, alla ricerca di linguaggi iconografici più complessi e stratificati. L’esperienza vissuta lavorando in luoghi abbandonati lo porta a dipingere – reinterpretandoli – soggetti che traggono ispirazione dal mondo naturale. Al 2009 risale il suo primo “gallo”, ormai riconoscibile insieme agli altri suggestivi animali dipinti a colori sgargianti, colature, materia densa, ai quali l’artista giustappone elementi formali, figure geometriche e scritte. Sguardi fieri, espressioni talvolta aggressive e mai dimesse e formati monumentali paiono volerci fare riflettere sul nostro “essere umani”.

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