Cesar Meneghetti, videomaker brasiliano che lavora fra Sau Paulo, Roma e Berlino, espone fino al 19 luglio 2015 alle Gallerie del Chiostro del Bramante a Roma il lavoro NOI DIAMO [+] SENSO, ulteriore sviluppo del progetto sul disagio mentale, I\O _IO È UN ALTRO, che da diversi anni porta avanti in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.
La ricerca include un’intensa attività di comunicazione creativa (principalmente pittorica) diretta ad artisti con disagi psichici i cui lavori si trovano in mostra per raccontare storie e desideri dei loro autori, Anna Maria Colapietro, Giovanni Fenu e Roberto Mizzon. Meneghetti sceglie di utilizzare il video come stimolo ulteriore per creare un canale comunicativo e relazionale alternativo. Su questa base, il lavoro in mostra è il risultato di una forma di intervista collegata alle narrazioni che Colapietro, Fenu e Mizzon costruiscono sul proprio lavoro artistico.
I protagonisti delle interviste, immobili in una posa da ritratto, parlano a lungo con il regista dall’altra parte della telecamera. Tutto è basato sulla possibilità di organizzare il “disordine della comunicazione”, e indirizzarlo verso le aree gratificanti della creazione visiva. Infatti accanto ai grandi schermi delle videoinstallazioni sono collocati dei quadri prodotti da chi parla. I quadri hanno il sapore segreto del discorso mentale e delle sue complicazioni come commentato dagli autori. E il sapore naif, fuori dalle regole ed energetico di un’immaginazione che si ritrova libera, non censurata.
I Surrealisti negli anni ’30 e poi l’Art brut nel dopoguerra hanno guardato con interesse all’azione creativa che nasce in forme di pensiero visivo “fuorilegge”, dai graffiti urbani all’arte prodotta dai disabili mentali. La frattura con tutte le forme costruite di estetica è stata praticata con entusiasmo da molte correnti d’avanguardia, alla ricerca di realtà incontaminate della percezione.
Le videointerviste, o piuttosto i “videoritratti” di Meneghetti lavorano sugli “scollegamenti” fra ragione ed espressione, fra comunicazione e linguaggio. Insieme ai lavori principali si collocano quattro videoinstallazioni (sempre videoschermi in una struttura di ferro): L’asse dell’esilio (uno e due), Rivelazione e Controcanto di Antonio Trimani, che con Meneghetti ha collaborato. Le quattro opere si rifanno alle “contrologiche” degli intervistati. E il risultato è un “mondo alla rovescia” dove rocce piovono dall’alto, gli alberi vivono fuori dalla terra e gli intervistati stessi vivono capovolti, come icone di un disordine personale da capire per poter gestire il più generale disordine delle cose.
La mostra – realizzata nell’ambito del centenario dell’apertura del più grande manicomio d’Europa: il Santa Maria della Pietà di Roma – è promossa e realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio. Nel 2014 è stata ospitata nel padiglione 28 del comprensorio di S. Maria della Pietà in collaborazione con la ASL Roma E, cioè nel luogo dove i tre artisti dei Laboratori d’Arte erano stati un tempo reclusi.
Lorenzo Taiuti
Noi diamo [+] senso
Gallerie Chiostro del Bramante
Fino al 19.07.2015
Ingresso gratuito