L’artista Nawras Shalhoub è nato nel campo profughi palestinese di Yarmuck in Siria nel 1974, ha vissuto nella Striscia di Gaza e oggi risiede a Strasburgo: fino al 22 novembre sarà presente alla (galleria +) oltredimore di Bologna, in occasione della sua prima mostra personale in Italia, inaugurata il 2 ottobre. I lavori esposti, installazioni che mescolano oggetti e materiali vari – dal cemento alla cera d’api, dai proiettili al filo spinato, dal vetro al legno – affrontano inevitabilmente la questione del dolore, riflettendo la situazione di conflitto del proprio paese d’origine.
La ricerca dell’artista, profondamente attaccato alla propria terra, la Palestina, diventa così lo strumento per entrare in contatto con la sofferenza, propria e degli altri, e per mettere in atto una reazione, trasformandola in energia, cercando una motivazione per andare avanti. È lo stesso Nawras Shalhoub a motivare la scelta del titolo della mostra, A piece of wall for you mon amour, dichiarando: La cosa migliore di una guerra è la sua fine: la fine dell’occupazione, la fine del dolore, la speranza che il domani arrivi senza bombe e senza morti, senza proiettili e senza muri; i muri non restano nella storia, forse durano qualche decina di anni ma non di più, chimere nell’esistenza di un popolo. Il muro di cemento e il muro nelle menti, non si nasconde, è visibile, palpabile e lascia delle tracce nei corpi e nelle anime; un muro con il quale si può convivere, che si vede quando ci si abita di fianco, che ci impedisce di andare a vedere i nostri alberi e i nostri vicini, a volte la nostra famiglia, frontiera interna; un muro che si può scegliere di distruggere, con il quale si può scegliere di non convivere, bisogno di liberazione e di grandi paesaggi; per raggiungerli, immaginiamo un dopo i muri. Eccone un pezzo, un regalo per te, amore mio, un regalo per tutti. L’opera rappresentativa della mostra è infatti un pezzo di cemento annodato con del filo spinato, una versione piuttosto anomala di un pacco regalo.
Il lavoro di Nawras Shalhoub, che non nasconde un inaspettato senso dell’umorismo, parte così dalla vicenda personale per trasmettere un messaggio universale, esplorando il punto in cui la sofferenza e l’amore si scontrano, due forze in grado di equilibrarsi per generare nuova linfa.
(galleria +) oltredimore
Via del Porto 48 a/b, Bologna
Apertura: martedì e mercoledì 14.30-19.30; giovedì e venerdì 12.00-20.00; sabato 11.00-19.00 e su appuntamento
Valentina Tovaglia