Oggetti animati che appaiono e scompaiono, metafore di pensieri e ricordi che popolano gli spazi fisici e mentali di ognuno di noi, scarpette rosse che non ne vogliono sapere di stare al loro posto, strascichi di carta e onde di stoffa che avvinghiano il corpo come fossero radici o catene, singolari creature fatte della stessa materia dei sogni… E poi la fuga o, forse, la ricerca affannosa di qualcosa di indecifrabile e impalpabile, tra decadenti scenari urbani e misteriosi interni domestici.
No, non è la descrizione di un’esperienza onirica, ma si tratta di Murmures des Murs (mormorii dei muri), mirabile spettacolo ideato e diretto da Victoria Thierrée Chaplin settima figlia di Charlie_Chaplin) e interpretato da sua figlia Aurélia Thierrée, in scena in prima nazionale al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano fino al 6 gennaio.
Murmures des Murs è uno spettacolo intessuto di grazia e magia, che scaturisce direttamente dalle esperienze di Le Cirque Imaginaire e Le Cirque Invisible, i progetti creati da Victoria Chaplin insieme al marito, l’attore e scrittore Jean Baptiste Thierrée (alla coppia si sono uniti poi negli anni i due figli, Aurélia e James). Situandosi al confine tra arte teatrale e circense, Murmures des Murs ne travalica le rispettive convenzioni attraverso un felice susseguirsi di spiazzanti inganni visivi, trucchi di stampo rétro e brillanti performance acrobatiche e coreografiche.
Al delicato carisma di Aurélia e alla favolosa inventiva di Victoria, che ha pensato ai costumi, alla coreografia e al mutevole apparato scenografico, si accompagnano il talento del danzatore Jaime Martinez e del clown-acrobata Magnus Jakobsson. Sul palco, via via abitato da minacciosi uomini grigi, creature fatte di pluriball e strampalati personaggi, come il surreale uomo con un mantice al posto del capo che pare uscito da un quadro di Max Ernst, Aurélia balza da una scena all’altra con soave destrezza e indomabile curiosità, invitando lo spettatore ad abbandonarsi a un viaggio suggestivo, enigmatico e fuori dell’ordinario.
Ottima scelta, dunque, quella del CRT Milano (Fondazione che produce, organizza e gestisce le attività del Teatro dell’Arte) di affidare a queste due raffinate artiste il compito di chiudere in bellezza il primo ciclo della stagione 2013/2014 e traghettare la programmazione verso il nuovo anno. Una stagione che ha visto avvicendarsi autori del calibro di Robert Wilson, Irina Brook e Studio Azzurro, oltre a una serie di “coesistenze teatrali”, da Santasangre al Gruppo Nanou, passando per Masque Teatro e Mali Weil. Altrettanti nomi di punta segneranno il 2014, tra quelli già confermati: il poliedrico Peter Greenaway.
Francesca Cogoni
Murmures des Murs
Teatro dell’Arte – Triennale di Milano
Fino al 6 gennaio 2014
www.crtmilano.it