Roma, 31/05/11 – Centro Congressi, Università “La Sapienza”
“Un pc conesso in rete, un proiettore, centinaia di sticker distribuiti ai presenti, locandine strette e lunghe, rigorosamente in bianco e nero, disposte simmetricamente alle pareti. La sagoma sottile e spigolosa di un uomo sospeso nello spazio. Alle sue spalle una mappa del pianeta punteggiata di piccoli cerchi verdi; in basso due grafici che ricordano un futuristico pannello di controllo; al centro una serie di sfere rosse connesse da sottili bracci. Sullo schermo di proiezione tutto impercettibilmente si muove: i grafici si alterano, le sfere si spostano, la distribuzione dei punti sulla mappa cambia, fin quando una parola (un’emozione) appare per scomparire quasi subito riassorbita dalla sagoma, segnalata da un bip”.
L’Uomo Elettronico, 1° giorno
La performance
Il 2011 è stato per molti l’anno del Centenario della nascita di un raffinato interprete della contemporaneità: Marshall McLuhan. L’Uomo Elettronico(1) celebra questa ricorrenza scegliendo il linguaggio dell’arte e della performance: ciò che avete appena letto è una breve descrizione dell’installazione realizzata per il convegno McLuhan. Tracce di Futuro(2), la sua prima apparizione pubblica e a tutti gli effetti la sua nascita.
L’opera, realizzata su commissione dell’Osservatorio TuttiMedia, Media2000 e Ass. Amici di MD, si ispira all’omonima teoria del massmediologo canadese e a quelle del suo erede intellettuale, Derrick de Kerckhove. Nel 1969 McLuhan intuiva una trasformazione profonda dell’uomo contemporaneo, la progressiva esternalizzazione ed estensione del suo sistema nervoso all’intero pianeta; più tardi de Kerkchove teorizzava il concetto di intelligenza connettiva e psicotecnologie. Nell’Uomo Elettronico queste teorie si fondono per dare vita a una performance che, simultaneamente e in tempo reale, si svolge in tutto il pianeta: la creazione di un’identità connettiva, globale e ubiqua e del suo corpo. Una call to action lanciata il 27 maggio 2011 su mailing list, social network e siti ha informato gli utenti di internet della imminente nascita di un nuovo essere digitale, invitandoli a prendere parte alla sua creazione. Persone da tutto il mondo hanno risposto alla call seguendo le istruzioni del messaggio:
1) donarli un’emozione attraverso una piattaforma web, consentendo di rilevare la propria posizione;
2) stampare i QRcode-sticker della performance, incollarli in uno spazio pubblico, scattare una foto e inviarla al nostro indirizzo email;
3) scaricare una applicazione per il proprio smarphone.
Impugnati forbici e macchina fotografica, migliaia di utenti hanno lasciato pc e tastiera per trasformasi in bricoleur, stickeratori abusivi, veri e propri performer. Grazie a loro, l’Uomo Elettronico è uscito fuori dallo schermo vivendo nelle strade, nelle piazze negli interstizi metropolitani di 5 continenti. Lo sticker consente a questo corpo digitale di vivere al mondo fisico, di diventare ubiquo: il QRcode punta alla piattaforma web attraverso cui aggiungere un’emozione emozione e connettersi alla performance. La app, disponibile per iPhone, iPad e iPod Touch, completa la performance chiudendo un cerchio ideale. Scaricandola, ogni volta che qualcuno si connette al corpo dell’Uomo Elettronico via web o QRcode, lo smarphone del suo possessore vibra. Uno stimolo fisico raggiunge il suo corpo. Un nuovo senso, esternalizzato su una protesi tecnologica che ci portiamo in tasca ogni giorno, è creato. Il sistema nervoso ipotizzato da McLuhan oltre quarant’anni fa si anima sotto i nostri occhi con la forza dell’evidenza empirica.
I dati
Dal suo lancio, la performance ha registrato circa 65.000 contributi da 6.482 città in Europa, Asia, Africa, America Sud, America Nord. Sul totale delle connesioni, il 14% proviene dagli sticker (posizionati in 52 location su 15 nazioni); il 52% di utenti ha usato il browser del computer (di cui Firefox 48%, Safari 12%, Chrome 26%, Altri 14%); il 34% il proprio smarphone direttamente dal web. L’applicazione, pubblicata il 9 giugno, è stata scricata da 82.000 utenti, di cui 25.000 attualmente attivi (3). Sono questi i dati che copongono l’Uomo Elettronico: un corpo fatto di informazione e connessioni. Un corpo vivo. Le infoestetiche, online e nella versione installativa, ne sono il racconto in costante evoluzione. Osservandone la vita e l’evoluzione, uno scenario di incredibile interesse scientifico e culturale emerge: tecnologie ubique, accessibili che mettono in relazione persone di cultura e contesti differenti, a livello planetario; realtà e sensi aumentati; interfacce naturali e sistemi georeferenziati capaci di creare e rendere usabili nuove forme di scrittura, sensibilità, strumenti per la consapevolezza e la comunicazione. Una riflessione poetica e tangibile sul significato del corpo e sulla possibilità/opportunità di sentire attraverso di esso la nostra condizione di abitanti del Villaggio Globale e ciò che ne consegue.
Infine una breve anteprima. Dopo ADD Festival e Arteractive, l’Uomo Elettronico è stato selezionato a Robots & Avatars(4). Nel 2012 l’installazione viaggerà per tre capitali europee migrando successivamente in Asia, mentre in questi giorni a Pompei si conclude un ciclo di workshop(5) che ha coinvolto 100 studenti di due scuole superiori, confrontati con i temi e le tecnologie della performance.
Salvatore Iaconesi & Oriana Persico
D’ARS year 51/nr 208/winter 2011
(1) http://electronicman.artisopensource.net
(2) Evento a cura di Maria Pia Rossignaud promosso dall’Osservatorio TuttiMedia e Media2000
(3) Dati rilevati dal sistema il 24/11/2011