L’Inarchiviabile. Italia anni 70 con oltre 200 opere provenienti dalle maggiori collezioni private italiane, è la mostra inaugurale del nuovo polo culturale dei Frigoriferi Milanesi: FM Centro per L’arte Contemporanea, promosso da Open Care
Partiamo dal titolo, L’Inarchiviabile. Italia anni 70: una scelta che equivale a una dichiarazione d’intenti lampante, ulteriormente rafforzata dagli eventi storici richiamati dal periodo evocato. Facciamo riferimento ad esempio al 7 Aprile 1979. In quella data centinaia di militanti e simpatizzanti di Autonomia Operaia vengono arrestati e inquisiti, inaugurando un processo controverso e contestato che vede al banco degli imputati numerosi intellettuali, accademici e giornalisti. Un’azione repressiva sommaria indirizzata a specifici individui quanto a un intero decennio, la cui carica sovversiva ha trovato sbocchi a diverse intensità, su molteplici livelli. E non è raro che, nel corso degli anni Settanta, questi livelli si ritrovino intersecati, sovrapposti, creando ora dialoghi, ora vere e proprie manifestazioni corali, tra discipline e contesti apparentemente distanti.
Il curatore ne parla in termini di “eccedenza”: quel decennio segna il momento in cui l’arte eccede l’estetica, strabordando i propri confini con risultati tanto incisivi quanto lo sono le istanze sociali e politiche di cui tanti artisti, in quel decennio, intendono farsi carico. Scotini stesso (in linea con la tendenza alla ricostruzione genealogica del contesto che contraddistingue ogni sua mostra) non focalizza la sua attenzione sul solo oggetto d’arte, ma a sua volta “eccede” i limiti delle arti visive, includendo nella mostra fotoreportage, partiture musicali, progetti di architettura radicale, forme del cinema.
“L’eccedenza a cui facciamo riferimento” – recita il comunicato stampa – “è quella dell’emersione della creatività sociale, del general intellect, in sostanza. Quest’aspirazione a uscire dai ranghi e dai generi in rapporto a un desiderio (questo sì) inarchiviabile”. Resistere al guardare al passato come a un archivio cristallizzato di reperti inermi, ma viceversa ri-attivarne i lasciti che rifiutano di assopirsi e museificarsi, comporta necessariamente una revisione dell’idea di una memoria già data, di una storia pacificata e conclusa. Significa tornare a sputare su Hegel e seppellire definitivamente Fukuyama, confutando una volta per tutte ogni possibile “fine della storia”.
La storia è aperta e inarchiviabile: die Geschichte gegen den Strich zu bürsten (spazzolare la Storia contropelo) ci esorta Walter Benjamin. Con questa mostra, appunto, Scotini accarezza la storia dell’arte in contropelo, ricomponendo lo scenario dell’arte italiana degli anni Settanta in un percorso quanto mai vivo e attuale, sottolineandone la forza espressiva tutt’ora valida. Pensiamo ad esempio all’inclusione delle riflessioni di Ketty La Rocca e a quanto risultino ancora utili nel comprendere e decodificare la nostra società, sempre più basata sul linguaggio e la comunicazione, senza gratuiti pessimismi. O a quanto possano positivamente entusiasmarci le animazioni politiche di Piero Gilardi e i testi di Nanni Balestrini.
Pensiamo alla potenza che è propria della voce collettiva nelle opere di Luigi Nono e alla bellezza convulsa delle giornate del Festival del Proletariato Giovanile del Parco Lambro: 27 ore di riprese realizzate da Alberto Grifi e altri sei operatori che danno voce agli studenti, operai, sottoproletari, femministe, omosessuali e giovani dei gruppi extraparlamentari che in quell’occasione sovvertono l’ordine previsto dagli organizzatori del festival – e l’ordine previsto dalla società tutta.
L’Inarchiviabile. Italia anni 70, con oltre 200 opere provenienti dalle maggiori collezioni private italiane, è il primo passo di FM Centro per L’arte Contemporanea, un nuovo punto di riferimento per la cultura la cui configurazione polifunzionale ne fa un caso inedito nell’intero panorama nazionale.
Giulia Mengozzi
L’Inarchiviabile
The Unarchivable. Italia anni ‘70
A cura di Marco Scotini in collaborazione con Lorenzo Paini
FM Centro per L’arte Contemporanea, Milano
8 aprile — 15 giugno 2016
Inaugurazione 7 aprile 2016, ore 20.00