Paris en liberté è il titolo della corposa rassegna antologica dedicata a Robert Doisneau, composta da oltre 200 fotografie originali scattate nella capitale francese tra il 1934 e il 1991 e selezionate dalle due figlie dell’autore, Annette Doisneau e Francine Deroudille, fondatrici dell’Atelier Robert Doisneau, costituito per assicurare la conservazione e la diffusione della sua opera, quantificabile in 450.000 negativi. La mostra, promossa dalla Provincia di Milano e allestita tra le pareti dello Spazio Oberdan, è ideata dalla Fratelli Alinari – Fondazione per la Storia della Fotografia, sulla base di un progetto in evoluzione, che è quello di portare in Italia i più importanti fotografi francesi del Novecento, per poi invertire la rotta incoraggiando la conoscenza della storia della fotografia italiana in Francia. Paris en liberté è giunta a Milano dopo essere stata ospitata all’Hôtel de Ville di Parigi, al Mitsukoshi di Tokyo, all’Isetan Museum di Kyoto e al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Robert Doisneau amava paragonarsi ad Eugène Atget per la comune volontà sistematica di “appropriarsi” dell’immagine di Parigi, con un’importante differenza: ciò che Atget ha documentato è stata soprattutto la monumentalità della città, mentre Doisneau, con grande partecipazione emotiva, si è reso testimone di chi quella città l’ha abitata, senza differenziazione tra quartieri o classi sociali, cogliendone il carattere più intimo attraverso uno sguardo che si pone a metà strada tra l’ironico e il poetico. Il percorso espositivo, organizzato per aree tematiche, ci accompagna in una passeggiata tra i luoghi più eterogenei di Parigi, facendoci incontrare sia gli stilisti negli atelier di moda – da Coco Chanel a Christian Dior – sia i pescatori lungo la Senna o i musicisti nelle strade. Le immagini di Doisneau, che iniziò a lavorare negli anni Trenta come fotografo industriale per le officine Renault, si caratterizzano per un’estetica senza tempo, che coinvolge uomini, donne, bambini e animali, incontrati nelle vie e nelle piazze, nei giardini e nei musei, nei bistrot e nei café, nelle sale da ballo e nei negozi, nelle gallerie d’arte e nei mercati di Les Halles.
Doisneau cattura, tra le innumerevoli situazioni, la curiosità dei visitatori del Louvre di fronte alla Gioconda o dei passanti davanti a una vetrina, il “colpo di fulmine” tra due cani accanto a una cabina telefonica, la spensieratezza dei bambini che giocano nelle strade o che in fila indiana attraversano Rue de Rivoli indifferenti rispetto alle automobili che li circondano. Fino ad arrivare all’immagine che è entrata nella memoria collettiva, il Bacio dell’Hôtel de Ville, il ritratto della coppia che, isolandosi da tutto quanto sta accadendo attorno, si bacia davanti al municipio di Parigi, fotografia in realtà non scattata per caso ma parte di un servizio fotografico per la rivista americana Life.
Accanto a Paris en Liberté, è stata pensata Paris au cinéma, la rassegna cinematografica a cura della Fondazione Cineteca Italiana, che, collateralmente alla mostra, vede la proiezione di alcuni capolavori cinematografici ambientati nella capitale francese: da Zazie nel métro di Louise Malle a Ninotchka di Ernst Lubitsch, da Miss Europa di Augusto Genina a Cenerentola a Parigi di Stanley Donen, fino a I quattrocento colpi di François Truffaut e a Questa è la mia vita di Jean-Luc Godard, e non solo. Il calendario delle proiezioni si articola dal 19 al 23 febbraio, mentre la mostra è aperta fino al 5 maggio 2013.
Valentina Tovaglia
Paris en Liberté
Spazio Oberdan
Milano
20 febbraio – 5 maggio 2013