Ricorre quest’anno il decimo anniversario del Parco Internazionale della Scultura, nato all’interno del suggestivo scenario del Parco Archeologico di Scolacium: il luogo discende da Minerva Scolacium, la colonia romana che s’installò nel 123-122 a.C. sulla città greca di Skylletion.
Consolidato luogo di contaminazione tra scultura contemporanea e archeologia, nonché vero e proprio museo a cielo aperto, il parco ha ospitato a partire dal 2005 le opere che hanno fatto parte della rassegna Intersezioni, appuntamento annuale che ha avuto come protagonisti alcuni tra gli scultori più importanti della scena contemporanea quali Stephan Balkenhol, Daniel Buren, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppeheim, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Marc Quinn e Mauro Staccioli.
La rassegna Intersezioni, conclusasi nel 2010, ha permesso la creazione dell’importante collezione permanente del Parco Internazionale della Scultura, un patrimonio raccolto ed esposto oggi in un altro suggestivo sito della provincia, il Parco della Biodiversità Mediterranea. Qui è possibile imbattersi in percorsi in cui l’incontro tra arte e contemporanea e natura innescano esperienze inedite e quanto mai stimolanti.
Ecco alcune delle opere che abbiamo visto da vicino e che consigliamo di non perdere nella visita della collezione.
Electric Kisses di Dennis Oppenheim: la decontestualizzazione dell’esperienza estetica investe l’opera, due strutture abitabili in acciaio e tubi di colore blu. Sono lavori di quattro metri di altezza che rielaborano in chiave postmoderna le architetture islamiche e occupano il parco come cupole pop poste sul suolo.
I temp(l)i cambiano – Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, un’installazione site specific nata in collaborazione con ECODOM – Consorzio per il riciclo degli elettrodomestici. Utilizzando cestelli di lavatrici come colonne e serpentine di frigoriferi come basamento e timpano, Pistoletto realizza un tempio che poggia su una base instabile come simbolo precario dell’evoluzione. L’opera di oltre quattro metri d’altezza nella sua prima esposizione al Parco Archeologico di Scolacium era stata collocata all’interno della celebre basilica normanna di Santa Maria della Roccella, il monumento antico più imponente del Parco. Di Michelangelo Pistoletto anche Love Difference – Le sponde del Mediterraneo, un’altra installazione realizzata con 68 grandi pietre di colore grigio e blu che riproduce il bacino del Mediterraneo con i paesi che si affacciano su questo mare.
Daniel Buren, l’ultimo artista ospitato dalla rassegna Intersezioni, è presente con l’opera site specific Cabane éclatée aux 4 couleurs: travail in situ. Si tratta di un lavoro basato sulla relazione spazio-colore che appartiene alla serie Cabane éclatée iniziata nel 1975. Sono strutture esplose al loro interno che si aprono al vuoto e assorbono il luogo che le circonda condividendone l’esistenza. Da tenere d’occhio anche le sette sculture in ferro del ciclo Time Horizon di Antony Gormley e il dittico in bronzo dipinto di Stephan Balkenhol raffigurante un uomo e una ballerina.
L’oasi naturalistica del Parco della Biodiversità di Catanzaro rappresenta dunque un vero e proprio museo open air, tappa consigliata tra gli itinerari culturali della Calabria, tra i quali è possibile tessere percorsi che incrociano archeologia, natura e arte contemporanea.