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Hervé Di Rosa, arte modesta alla Maison Rouge

Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes è la retrospettiva dedicata al lavoro di Hervé Di Rosa, il creatore del concetto di “arte modesta” in mostra alla Maison Rouge di Parigi

Collection de jouets et de figurines d’Hervé Di Rosa, 2016, @ Adagp / Pierre Schwartz
Collection de jouets et de figurines d’Hervé Di Rosa, 2016, @ Adagp / Pierre Schwartz

Alla Maison Rouge di Parigi è in corso una retrospettiva consacrata a Hervé Di Rosa, il creatore del concetto di “arte modesta” la cui definizione – come nel caso degli impressionisti – nasce dal commento di un visitatore delle sue mostre. In questo caso però non si è trattato della chiosa sprezzante di un critico d’arte – Louis Leroy coniò il termine per denigrare Impression, solei levant di Claude Monet – ma della spontanea definizione utilizzata da un bambino per descrivere quanto aveva visto visitando una mostra di Di Rosa. Il termine ben si adatta nell’ottica dell’artista francese a connotare una forma di espressione che, nel ricercare un dialogo interculturale, intende essere umile in contrapposizione alle correnti artistiche improntate al conformismo, se non a essere comprese solo da pochi iniziati. Ma che cos’è l’arte modesta?

Hervé Di Rosa, Les éléments de la vie, Afrique du Sud, 1998, cables de téléphone en plastique tressés, @ Adagp / Pierre Schwartz
Hervé Di Rosa, Les éléments de la vie, Afrique du Sud, 1998, cables de téléphone en plastique tressés, @ Adagp / Pierre Schwartz

Dietro un’immediatezza che solo agli occhi di un inesperto potrebbe apparire quale una semplicità dettata da un talento limitato, la figurazione travestita da naïf contemporaneo si rivela essere un mezzo estremamente efficace per rivolgersi a qualsiasi tipologia di pubblico.

Hervé Di Rosa, Tienda del Senor Maguey, 2000, acrilico su tela, 220 x 246 cm. Adagp / Pierre Schwartz
Hervé Di Rosa, Tienda del Senor Maguey, 2000, acrilico su tela, 220 x 246 cm, @ Adagp / Pierre Schwartz

Lungo il percorso si dispiega un universo camaleontico composto dalle icone più varie e disparate di una società la cui critica/satira è al centro dell’analisi di Di Rosa. In una sorta di gigantesca wunderkammer post litteram si integrano talebani e tematiche erotiche, passando per rivisitazioni di grandi classici della storia dell’arte o di locandine cinematografiche, per mappature geografiche della dislocazione dell’arte o ancora versioni metabolizzate e ri-digerite di arte primitiva.

Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes, visione della mostra alla Maison Rouge, credit: @ Marc Domage
“Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes”, visione della mostra alla Maison Rouge, credit: @ Marc Domage

Il tutto condito da parte delle collezioni raccolte durante i suoi molteplici viaggi: manufatti e creazioni artistiche, spesso considerate di scarso valore dal mercato ma che per l’artista sono impregnate di una forte valenza culturale ed emozionale nel farsi testimoni delle tradizioni da cui provengono ed essere fonte d’ispirazione per altri artisti. Per arrivare ai fumetti e alle rappresentazioni plastiche dei loro personaggi poste a ripopolare modellini di veicoli di ogni forma e genere o a costituire accumulazioni che assurgono a rappresentare i miti, sfatandoli, o talvolta a fondersi per comporre macro-icone robotiche che irridono alla fantascienza americana della guerra fredda.

Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes, visione della mostra alla Maison Rouge, credit: @ Marc Domage
“Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes”, visione della mostra alla Maison Rouge, credit: @ Marc Domage

Pittura, disegno, scultura, video, ready-made: Di rosa utilizza ogni forma di supporto per raccontare e condividere la sua visione e nel contempo tramandare una conoscenza di proporzioni enciclopediche che per erudizione lo colloca a metà strada tra l’Arcimboldo e Tarantino. L’effetto ludico del dettaglio si converte in elemento fortemente disturbante nel momento in cui, con una visione d’insieme, il visitatore si rende conto di aver attraversato uno spaccato di una società in cui look e consumismo prevalgono sulla peculiarità culturali locali in nome di una globalizzazione massificante.

Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes, visione della mostra alla Maison Rouge, credit: @ Marc Domage
“Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes”, visione della mostra alla Maison Rouge, credit: @ Marc Domage

L’esotismo dei fu gabinetti delle curiosità (precursori dei musei di oggi, N.d.R.), sembra dirci l’artista, ormai è diventato tutt’uno con la realtà che ci circonda. Un caleidoscopio che collima con l’dea che l’arte modesta non sia un concetto ma “uno sguardo” che “mostra ciò che [normalmente] non si guarda”.

Danilo JON SCOTTA

Plus jamais seul, Hervé Di Rosa et les arts modestes
Maison Rouge, Parigi
fino al 22 gennaio 2017

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