La rivista nel 2022 è stata trasformata in archivio di contenuti.

Il Guggenheim di Bilbao 20 anni dopo

Il Guggenheim di Bilbao compie vent’anni e festeggia celebrando la contaminazione tra linguaggi e mondi solo apparentemente lontani: musica, astronomia e performance fusi in due eventi unici in cui anche lo spettatore è protagonista attivo

Bilbao Museum di notte

Il Guggenheim di Bilbao è in assoluto uno degli edifici più affascinanti del mondo. Il museo fu progettato dall’architetto canadese Frank O. Gehry e inaugurato nel 1997. La sua particolare struttura ha regalato alla capitale basca un’importante attrazione turistica e rivitalizzazione ambientale. L’edificio si riflette sulle acque del fiume Nevrìon e l’entrata principale lo collega al centro della città, a sottolineare il rapporto  che lega il museo al territorio.

Nel corso dei suoi venti anni, il Guggenheim di Bilbao ha rappresentato per l’arte contemporanea un interessante centro di promozione artistica attraverso mostre ed eventi che hanno ospitato esposizioni di grande impatto.

_dsc3909

In occasione della celebrazione del XX anniversario del museo sono stati presentati al pubblico due appuntamenti multimediali che hanno consacrato la sempre più necessaria ibridazione dell’arte con altre forme espressive. Esporre una tela o una scultura oggi non basta. L’arte contemporanea cerca di scomporre le categorie per creare nuovi linguaggi. Nel corso della sua evoluzione incontriamo interazioni continue, citazioni su citazioni e il contemporaneo sembra essere il terreno più fertile, se sfruttato in maniera opportuna.

Il 9 di ottobre è stato presentato Chasmata, un mix di performance e proiezioni organizzate in collaborazione con l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. Un concerto di musica in forma inedita si è svolto all’interno del museo, con la partecipazione di più di 100 sassofonisti. Arte e scienza hanno unito le loro energie combinando astrologia, musica strumentale, elettronica e visual art.

_dsc3861

Per tutta la durata dell’evento, le pareti del Guggenheim di Bilbao si sono animate di immagini inedite ad alta definizione del pianeta Marte e di proiezioni ispirate all’astronomia. Il coinvolgimento del pubblico – che attraverso un’applicazione web ha potuto interagire in maniera reale con l’evento – ha reso questo episodio singolare, trasformando la contemplazione passiva in partecipazione assoluta.

L’11 ottobre invece si è tenuto l’evento di video mapping Reflections. Luci, suoni e proiezioni realizzate per l’occasione hanno colorato l’esterno dell’edificio trasformando la struttura del museo in un’enorme “tela”. Tutto ideato da 59 Productions, team vincitore del Tony Award for Best Scenic Design of a Musical  di quest’anno.

“L’effetto Guggenheim” è stupefacente e dimostra quali e quante siano le potenzialità di manipolazione dei diversi linguaggi artistici, che, interagendo tra loro e con il pubblico, non si limitano a rappresentare ma coinvolgono totalmente lo spettatore.

Flavia Annechini

share

Related posts