Nell’ambito del Premio MAXXI 2014, promosso dal MAXXI di Roma, i finalisti di questa terza edizione sono stati gli italiani Marinella Senatore, Yuri Ancarani, Micol Assaël, e la svedese Linda Fregni Nagler.
Marinella Senatore è la vincitrice grazie a The School of Narrative Dance, una delle sue “performance di massa” con cui sta conquistando un vasto numero di musei italiani e stranieri. Con una serie di passaggi didattici la Senatore attraversa le arti visive, dall’Accademia di Belle Arti al Centro sperimentale di Cinema, arrivando alla “Cine/Video/Arte”, data la fascinazione per il cinema nelle sue funzioni d’intrattenimento, come il musical e il film sentimentale. Il suo lavoro si modella sulla forma multi-autoriale del cinema e su strategie che raccolgono diversi episodi d’interazione fra pubblico e autori, toccando anche quell’animazione culturale che negli anni Settanta cercava di ricostruire un ponte fra gli ermetismi del contemporaneo e le volontà di un’arte nuova e insieme popolare. Diverse strutture contribuiscono allora a formare un’idea di opera, nella forma della danza e di altre tracce e documentazioni che ognuno avrà elaborato (come nel Teatro-danza di Pina Bausch).
Si pone quindi il quesito: al di là della qualità del lavoro della Senatore, perché questa scelta? Gli altri concorrenti rappresentano altre linee e diversi umori.
Yuri Ancarani lavora con un linguaggio austero e asettico sulle strutture nascoste del lavoro: fabbriche, sottomarini, lo stadio di San Siro, descrivendone puntigliosamente i funzionamenti. Il lavoro in concorso, San Siro, si avvantaggia su quello presente alla Biennale di Venezia del 2013 per una maggiore velocità di montaggio che migliora la tensione del lavoro, ripreso nei colori oscuri dei vecchi cinegiornali.
Micol Assaël lavora sui fenomeni fisici in un’installazione, Natura dell’emozione, composta da vasca da bagno, doccia, lavandino e water, tutti colmi d’acqua. Alcuni di questi perdono periodicamente gocce d’acqua, mentre un generatore di energia a intervalli crea una piccola scarica elettrica, riportando il senso dell’installazione alle problematiche dell’energia e alle barriere da noi create per usufruirne.
Infine, nel lavoro Per comandare all’aria, Linda Fregni Nagler studia la natura del mezzo fotografico cercando punti significanti e inediti. Il movimento eccentrico, il volo, l’equilibrio instabile, il suicida in un vecchio film drammaticamente in bilico su un cornicione.
Tutto questo crea unità fra Fregni Nagler, Assaël e Ancarani e diversità con la Senatore. Il lavoro dei tre è fondamentalmente drammatico e rientra nella corrente neo-concettuale “teatralizzata” che rappresenta oggi una forte tendenza. Sanno di “Classe Morta” di Kantor i servizi igienici della Assäel, così come ci sono Joseph Beuys e Fabio Mauri in Ancarani e Fregni Nagler. La Senatore resta attivamente sul presente, che vuole piegare alla felice positività dei musical con il loro happy end, e inserisce elementi positivi e attraenti per aree non presenti abitualmente nei musei del contemporaneo. Questo atteggiamento è vivificante per i tali strutture, che vivono una svolta: i frammenti di azioni del lavoro della Senatore cercano un’attualizzazione delle funzioni del museo che diventa “avanguardia di massa”.
Lorenzo Taiuti
MAXXI
28 maggio – 21 settembre 2014
Roma