La Fondazione Mudima ricorda i fermenti culturali degli anni ’70 e ’80 a Milano con una mostra dedicata a Gianni Sassi, scrittore, discografico, artista poliedrico.
Molto fermento a Milano in questi giorni, prima per Miart, poi per la Design Week; la Milano finanziaria viene sorpassata da quella impegnata sul fronte artistico con tantissime iniziative culturali sparse per tutta la città. Tra queste emergono scelte solide e comunicanti tra loro, quelle operate dai curatori di alcune mostre che raccontano gli anni della neoavanguardia italiana partendo da Milano (fornace dei movimenti collettivi di rivendicazione operaista e studentesca). Ne emergono gli anni della rivoluzione nelle arti visive presentata nei contesti multidisciplinari del sociale, del politico, delle performance e dei video, della letteratura e della poesia.
I Frigoriferi Milanesi hanno inaugurato il nuovo “FM Centro per l’arte contemporanea” con L’inarchiviabile. Italia Anni ’70, che mette in mostra materiali e documenti difficilmente reperibili e archiviabili che, accanto ad opere visive sperimentali, hanno segnato la rottura con la tradizione e hanno connotato l’Italia della neoavanguardia, delle mobilitazioni operaie e dei movimenti studenteschi.
In contemporanea, la Fondazione Mudima, ha inaugurato la mostra Gianni Sassi, uno di noi, curata da Gino Di Maggio, con Sergio Albergoni e Fabio Simion: un percorso visivo che si articola tra manifesti e locandine originali, fotografie (ben 120), riviste, filmati e vinili che ci riportano agli anni impegnati di “Milano Festival Poesia” (1984-1992). Un tributo all’amico Gianni Sassi, già discografico dei Cramps Record e scrittore di testi per gli Area, la band fondata da Demetrio Stratos e composta, tra gli altri, da Eugenio Finardi e Alberto Camerini.
La sua attività di grafico all’avanguardia è apprezzabile nelle locandine originali insieme ai manifesti dei tanti Festival da lui curati (dalla poesia alla danza), e alle copertine della rivista letteraria “Alfabeta” (1979-1988), fondata da Nanni Balestrini. Le copertine de “La Gola”, rivista dedicata al cibo, ce lo ricordano come l’antesignano della cultura culinaria come moda, esposte di fianco alle fotografie in bianco e nero di Fabrizio Garghetti, che riprendono la performance degli artisti Fluxus nello spazio Ansaldo (1989).
Tra i video è presente Studio Azzurro (Milano Poesia-Fluxus, 1989), con rimandi nominativi, fra gli altri, a Gianni Emilio Simonetti e Ben Patterson. I 33 giri in cellulosa di Giancarlo Cardini (che suona Erik Satie), di Demetrio Stratos (Metrodora, Fluvine, Improvisation), Juan Hidalgo e Paolo Castaldi, sono appoggiati al muro, di fianco a quelli della Nova Musica di John Cage. E sullo stesso ripiano, disposti in sequenza, i vinili di “Futura, Poesia Sonora”, sovrastano l’Antologia storico critica della poesia sonora curata da Arrigo Lora Totino. Sembra di sentire dal vivo le band, i discorsi politici di Enrico Berlinguer, la musica sperimentale di John Cage e di vederle, le performance Fluxus. I curatori hanno cercato di non dimenticare nessuno, anche con l’aiuto delle fotografie di Fabio Emilio Simion (Pollution, Bologna, 1972) e quelle dello studio Lelli e Masotti (John Cage, Empty Words, Teatro Lirico, 1977). C’è chi si aggira tra gli ospiti per raccogliere le firme, dei presenti alla rimpatriata, sulla sovracoperta del libro Gianni Sassi. Uno di noi, (Edizioni Fondazione Mudima, 2016), presentato in occasione della mostra.
Alla vernice c’erano tutti: protagonisti e nostalgici. In pole position, anche se defilato come suo solito, c’è anche Nanni Balestrini, con un bicchiere di whisky in mano, seduto proprio sotto le fotografie che lo ritraggono nelle sedute di redazione della rivista “Alfabeta”. Insieme a Gino Di Maggio parrebbe brindare ai grandi assenti, gli amici Umberto Eco e Gianni Sassi, compagni di tante avventure.
Cristina Zappa
Gianni Sassi. Uno di noi. 3 percorsi fotografici e altri incidenti.
Fondazione Mudima, Via Tadino, 26 – Milano
Fino al 6 maggio 2016
dal lunedì al sabato ore 11-13 / 15-19
catalogo Edizioni Mudima
Ingresso libero