L’importanza della differita, della restituzione lenta che cambia l’oggetto conservato per anni: un errore, una tragedia, una manovra sbagliata e la montagna protegge le proprie vittime e i loro ricordi fino al momento di un graduale rilascio.
Credo sia proprio la differita, quello stacco temporale tra l’azione e la restituzione del suo ultimo ricordo che cambia il rapporto tra l’oggetto stesso e il Mondo in cui si ritrova nuovamente immerso, il cardine dell’ultimo lavoro (2014) di Francesco Jodice: Mont Blanc. Just Things. Jodice raccoglie cinque storie, realmente accadute, che vedono come protagoniste le vette del Monte Bianco; cinque storie che ruotano intorno a tragedie aeree: oggetti, animali, tesori, lettere che rimangono bloccate tra i ghiacci, immobilizzate per anni fino a un nuovo ritrovamento.
È il caso ad esempio delle lettere del Melabor Princess, un aereo della Air indiana schiantatosi nel 1950 presso il Rocher de la Tournette. Trasportava posta che sarebbe stata ritrovata dopo poco, tranne una scatola che la montagna trattenne in ostaggio fino al 2008, quando una geologa inglese la trovò in seguito a una spedizione. Settantacinque lettere inviate in America: una di queste raggiunge il suo legittimo proprietario a Cadilac in Michigan, cinquantotto anni dopo (…).
Andrea Tınterrı
D’ARS anno 55/n. 221/autunno 2015 (incipit dell’articolo)
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