Domenico Esposito
Il panorama dell’estetica in Italia si arricchisce di una novità editoriale di ampio respiro internazionale: la pubblicazione (01/2011, Maggio) della rivista semestrale “Estetica. Studi e ricerche” (Napoli, Luciano editore).
Volendo circoscrivere, in prima battuta, ”Estetica. Studi e ricerche” – d’ora in avanti “E.S.C” – nella cornice italiana dei periodici di estetica, si rileva che la sua identità è simile a quella di “Ágalma” (Milano, Mimesis, 2000 – ). Difatti il link ad “Ágalma” è più che evidente se si considera che, così come quest’ultima, “E.S.R” si propone di rimettere in discussione e quindi di ridefinire il ruolo e l’identità dell’estetica nella contemporaneità alla luce delle teorie e delle pratiche dei Cultural studies. Nonostante ciò, però, occorre subito precisare che essa , differentemente da “Ágalma”²: 1) più che alle questioni sollevate ed indagate, in generale, dagli studi culturali, è interessata, soprattutto e nello specifico, all’approccio ed hai contenuti propri degli studi post-coloniali³; e che 2) il sottofondo che la anima è più marcatamente e squisitamente filosofico. Non a caso ed emblematicamente, il primo fascicolo della rivista si apre con la pubblicazione, in forma di omaggio, di un prezioso inedito(Vita e arte) di Rosario Assunto ovvero di uno dei maestri della filosofia italiana novecentesca.
Una breve carrellata sugli scritti apparsi sul primo numero di “E.S.R.” ci mostra che il suo nucleo è rappresentato da una serie di scritti (Scrivere di estetica in Italia) di giovani estetololgi italiani, con la quale il periodico conta di iniziare a delineare, da un’ottica tanto plurivoca quanto puntuale, i tratti salienti degli studi e delle ricerche più originali dell’ estetica italiana conntemporanea. In “poietiche”, laddove confluisco i discorsi delle e/o sulle poetiche letterarie e non, si possono apprezzare: Il paradiso perduto dell’ombra, di Flavio Ermini, e Il grande equivoco dell’avanguardia di Luigi Caramiello. A sua volta nella parte ”saggi” compaiono tre illuminanti scritti, che spaziano da e tra argomenti fondamentali di ordini etico (La voce e l’ingiunzione etica. Mario Vergani, ), filosofico (Temporalità e filosofia del soggetto alle soglie del mito, Chiara Gianni ) e teoretico (L’abitare artistico, Silvano Petrosino).
Da parte sua, invece, la sezione “focus” evidenzia, da un lato ( Dopo la Rivoluzione, Gina Annunziata) lo spiccato interesse che, come già detto, la rivista riserva alla frontiera degli studi post-coloniali, e dall’altro (Pietro Ruffo: un’arte di territori sconfinati, Stella Santacatterina), l’attenzione profonda che essa rivolge a quelle pratiche sia critiche che artistiche per le quali la dimensione estetica e quella etica sono due facce della stessa medaglia.
In conclusione di questa mia breve recensione direi che un modo fruttuoso di fruire il primo numero di “Estetica. Studi e ricerche”, possa essere quello di leggere gli scritti in esso contenuti intertestualmete e in virtù delle motivazioni da cui e per cui la rivista è nata e vive. Indicazioni, queste ultime, una di metodo ed un’altra di contenuto, che si richiamano e alimentano reciprocamente, e che ho pensato di citarvi qui di seguito, al fine di lasciarvi il piacere, volendo, di attualizzarle durante la vostra personale lettura-recensione.
a) Contenuto: l’orizzonte di riferimento è quello dell’arte contemporanea ossia: “tutto ciò che nell’epoca attuale viene vissuto come quel fare che eccede la logica lineare dell’agenda quotidiana occidentale” (www.esteticastudiericerche.com);
b) Metodo: l’estetica è qui intesa – in accordo con l’orizzonte filosofico post-strutturalista e/o decostruzionista – come: “filosofia non neutra” ovvero come “una pratica che (…) battendo i percorsi di altre scienze, serva loro da terreno di coltura, coltivi essa stessa le esigenze più avanzate delle varie discipline, sia per loro una costante (“voce”) critica” (Dario Giugliano)