L’armeno Mikayel Ohanjanyan è il vincitore della prima edizione premio Enrico Marinelli, che parte dal tema della speranza per estendere la propria riflessione alla ricerca di profonde verità esistenziali
Nel 2012 Enrico Marinelli, un imprenditore fiorentino, ha dato vita alla ‘Guild of the Dome Association’ che si propone di sostenere e condividere quei valori artistici, etici e sociali che sette secoli fa motivarono le corporazioni fiorentine all’edificazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Il premio Enrico Marinelli si inserisce nella fucina di idee e di iniziative volte alla conservazione del patrimonio artistico e apporta uno sguardo contemporaneo che rinnova la tradizione di supporto alla produzione artistica connaturata all’Opera del Duomo.
La speranza è stato il tema proposto per quella che nelle intenzioni degli organizzatori è la prima edizione di molte a venire. L’opera vincitrice è frutto di una profonda, personale rielaborazione di tale concetto. A partire da un adagio tedesco secondo il quale « la soglia è la sorgente », l’artista armeno Mikayel Ohanjanyan invita a varcare la porta d’accesso alla comprensione delle verità più intimamente celate alla nostra comprensione dall’apparenza.
La creazione artistica si fonde con la scoperta progressiva dei meccanismi insiti in quella madre terra che, secondo un costante processo di auto-filiazione, si rigenera senza sosta. Secondo un approccio che non si vuole né laico né religioso, l’artista si pone in sintonia con la natura stessa della roccia basaltica sulla quale interviene. La scomposizione in nove blocchi esprime la comunione spirituale tra la dimensione della gestazione umana e la maieutica di quella stessa natura cui pertiene l’esistenza. Morte e rinascita, alpha e omega si confondono in un impercettibile movimento ciclico sintetizzato da una spirale che, sorgente da cui si origina ogni cosa, veicola l’energia che alimenta la speranza. Una speranza che è l’elemento fondante di ogni slancio verso una delle possibili forme di evoluzione di un’umanità talvolta incerta nel confrontarsi con l’ignoto.
Danilo JON SCOTTA
Museo dell’Opera del Duomo, Piazza del Duomo, Firenze
27 ottobre 2018 / 30 aprile 2019
Orari : Tutti i giorni 9-19, chiuso il primo martedì del mese
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