Lo scorso 24 aprile ha preso avvio al MADRE di Napoli il primo dei progetti che, nel corso del 2015, saranno commissionati all’artista francese Daniel Buren per celebrare la sinergia fra museo e pubblico, tra istituzione e comunità. Tra i massimi artisti contemporanei, Daniel Buren (1938), evidenzia infatti nelle proprie opere la relazione sottesa tra gli interventi e gli ambienti in cui vengono realizzati.
Il progetto di Daniel Buren per il MADRE è strutturato in più capitoli, fra loro connessi: da aprile ad agosto 2015 l’artista interverrà nella sala Re_PUBBLICA MADRE con la grande installazione in situ intitolata Come un gioco da bambini (2014-2015, in collaborazione con Musée d’Art Moderne et Contemporain, Strasburgo).
Buren accoglie i visitatori nella grande sala al piano terra del museo, trasformandola in uno spazio ludico, un vero e proprio gioco di costruzioni a grandezza reale o un kindergarten a dimensione ambientale, ottenuto grazie all’assemblaggio di un centinaio di moduli di forme geometriche e colori diversi ispirati ai solidi del pedagogo tedesco Friedrich Wilhelm August Fröbel. Il visitatore, inoltrandosi nell’installazione, si ritrova di fronte a una realtà in potenza, che gli permette di ricostruire il mondo intorno a sé con un rinnovato stupore e un’infantile meraviglia. L’opera – risultato della collaborazione fra l’artista e l’architetto Patrick Bouchain – si propone in questo modo come sottile dialogo interiore con l’architettura, che diventa quasi viva, performativa: i fruitori potranno passeggiare all’interno di una città fatta di cerchi ipnotici (su cui appaiono le strisce di 8,7 centimetri – segno ricorrente e distintivo delle opere di Buren), archi colorati, torri cilindriche, basamenti quadrati, timpani triangolari, collocati simmetricamente fra loro, quasi fossero parte dell’architettura stessa del museo.
Quello che appare è la riproduzione di una vera e propria città in miniatura, che mette in relazione la città reale con la città immaginifica che si innalza di fronte ai nostri occhi. Iscrivere le opere nel contesto in cui sono esposte, relazionarsi alla missione sociale che motiva l’istituzione museale, contrapporre una modernità che non ricerca il contrasto con la sfera urbana o la dimensione storica, ma ne esalta la matrice: questo il significato dell’espressione da cui origina quest’opera, come tutti i lavori dell’artista. Nel corso degli anni i materiali utilizzati da Buren sono stati eterogenei, così come il perimetro e il contesto delle opere stesse, spaziando dai musei alle gallerie, dai monumenti ai territori urbani, dai siti naturali al paesaggio, ma mantenendo la correlazione armonica fra questi elementi, quale costante asse del loro pensiero plastico, della loro dimensione teorica trasformata in rappresentazione visiva.
In occasione dell’inaugurazione del progetto Come un gioco da bambini, il MADRE aderirà inoltre ai progetti Partorire con l’arte e Nati con la cultura, che evidenziano l’impegno del museo nei confronti del diritto all’arte da parte di tutti i cittadini, a partire dai più piccoli.
Daniel Buren, Come un gioco da bambini, MADRE, Napoli
a cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola
25 aprile – 31 agosto 2015
orari: da lunedì a sabato 10 – 19.30 | domenica 10 – 20
biglietto: intero € 7,00 – previste riduzioni