Ai suoi esordi il cinema è un intrattenimento che richiama tantissimi spettatori incuriositi dalla magia delle immagini in movimento. Prima dei nickelodeon e delle sale cinematografiche il cinema ha avuto una sua diffusione grazie a feste di paese, fiere ed eventi dove diversi produttori mostravano i primi film in tendostrutture o baracconi che si muovevano insieme a giostrai, circensi e freak show. Ad esempio tra i più famosi baracconi mobili va ricordato il Cinema Kétorza realizzato da Salomon Kétorza in Francia nel 1989.
Occorrevano quattordici vagoni ferroviari per trasportare questa enorme struttura capace di ospitare mille posti a sedere e grande ventisette metri in larghezza per otto di profondità.
In questa fase, detta anche “cinema delle attrazioni”, il cinema ha mosso i suoi primi passi facendosi conoscere in modo capillare e proponendosi come svago prima che come forma d’arte.
Anche oggi è possibile riscontrare degli esempi di divertimento che discendono proprio dalla tradizione del “cinema delle attrazioni”. Basta andare in uno dei tanti Luna Park o nei grandi parchi gioco come EuroDisney per vedere, ad esempio, strutture per il Cinema 4D ovvero dove vengono proiettati spettacoli in tre dimensioni accompagnati dal movimento dei sedili. È soprattutto in questi luoghi che si sperimentano nuove modalità di fruizione per coinvolgere lo spettatore in esperienze sempre più spettacolari, così come all’origine della storia del cinema.
Milano, Expo 2015. Passeggiando per l’esposizione mondiale mi sono imbattuto in due padiglioni che mostrano proprio questo tipo di sperimentazione.
Il primo è il Padiglione del Kazakhstan nel quale viene proposto un bellissimo film, della durata di cinque minuti in cui viene mostrato uno scorcio del paese “volando” tra le sue terre e la sua natura. Si indossano occhialini per la visione tridimensionale e ci si siede su poltroncine che si inclinano in base alla prospettiva del video. Questo rafforza la sensazione del viaggio in maniera incredibile.
Il secondo padiglione, che già dall’esterno ricorda la struttura dei primi cinema e che propone una modalità di visione/fruizione sperimentale, è quello europeo.
Qui si assiste in piedi ad un cartone animato (stile Pixar), rivolto a un pubblico molto giovane, che utilizza, oltre al movimento della pedana, effetti di calore, profumi, vento e pioggia. I due protagonisti cercano di realizzare un buon pane per il loro negozio e quando li vediamo sfornare i primi prodotti, la sala viene invasa dal tipico odore di pane caldo mentre, all’apertura del forno, si accendono luci termiche che mandano vampate di calore verso gli spettatori. Oppure, nelle scene in cui scoppia un temporale, effetti di fulmini, vento e pioggia (con tanto di schizzi sul pubblico) contribuiscono ad aumentare il coinvolgimento sensoriale nella storia.
Il film, molto ben risuscito sia a livello grafico che sperimentale, è una vera e propria “chicca” per i più piccoli che riescono a percepire in maniera divertente il messaggio del Padiglione Europa.
Sistemi sinestetici di questo tipo – che possiamo chiamare cinema 5D – non sono una vera e propria novità nella storia del cinema. Come detto prima, grandi parchi gioco utilizzano queste tecniche da diversi anni, mentre si ricordano esperimenti del genere (sale con sedili in movimento e sistemi di stimolazione olfattiva) già negli anni ’50, poi abbandonati dall’industria cinematografica classica.
Il cinema non esaurisce la sua voglia di sperimentare e lo fa anche nei luoghi che ricordano la sua nascita: fiere e parchi giochi sono perfetti per cercare nuove strade e nuovi effetti speciali perché è qui che lo spettatore si aspetta divertimento e spettacolarità.
Questo modo di fare cinema forse non arriverà mai nelle sale cinematografiche (anche il successo dei film tridimensionali sta già scemando) ma sicuramente possiamo affermare che i pochi tentativi che il cinema sta cercando di realizzare per riportare lo spettatore all’interno delle sale si riduce esclusivamente a queste innovazioni su visioni 4d e 5d.
Allo stesso tempo stanno avanzando, e davanti a loro non trovano nessun ostacolo, le nuove modalità di visione in streaming, come quella offerta da Netflix che arriverà in Italia il prossimo mese e che comporterà sicuramente un nuovo danno economico all’economia del cinema in sala.
Pucci Marco