L’undicesima edizione di Manifesta, la Biennale Europea di Arte Contemporanea, si terrà nel 2016 a Zurigo. La direttrice Hedwig Fijen ha già spiegato come questa edizione sarà diametralmente opposta a quella di San Pietroburgo del 2014, ovvero più discorsiva, più interattiva. In quest’ottica non stupisce la scelta di un artista quale Christian Jankowski come curatore: «Per la prima volta nella storia di Manifesta – specifica Fijen – un artista assumerà la carica di Chief Curator e lavorerà a un progetto per l’intero ambiente urbano. Jankowski potrà approcciare le diverse identità della città in modo inaspettato, raggiungendo un pubblico che va al di là della ristretta cerchia dei frequentatori delle biennali d’arte».
L’artista tedesco ha scelto come titolo della manifestazione What People Do For Money: Some Joint Ventures. Per entrare nel vivo di tale indagine, Jankowski ha creato una lista di tutte le professioni praticate a Zurigo e ha chiesto agli artisti coinvolti di individuare quella ritenuta più affine al proprio lavoro. Ogni artista sarà quindi affiancato da un lavoratore locale che gli mostrerà la città di Zurigo dal proprio punto di vista, condividendo idee, materiali o clienti; insieme sceglieranno in seguito il luogo della città nel quale installare l’opera. La poetica di Jankowski è strettamente legata ai temi del lavoro e all’interattività della pratica artistica. Nelle sue opere è solito collaborare con professionisti al di fuori dell’ambiente artistico, come per la realizzazione del video “Kunstmarkt TV” (Art Market TV) in cui chiede a un gruppo di televenditori di vendere opere d’arte a Cologne Art Fair nel 2008.
In Heavy Weight History, realizzato nel 2013 per CCA Ujazdowski Castle a Varsavia, Jankowski ha invece sfidato la nazionale di sollevamento pesi della Polonia a sollevare i monumenti storici di Varsavia, portatori di una carica simbolica molto alta per gli abitanti: da alcune opere dell’epoca comunista alla Syrenka Warszawska, statua della sirena simbolo della città, al monumento commemorativo in bronzo – alto 3.5 metri – di Ronald Reagan. Il tutto è documentato da una serie di fotografie e da un video di 25 minuti in cui si vedono i campioni che, indossando i colori della nazionale polacca, seguono un percorso tra i monumenti nel tentativo di sollevare fisicamente il peso della Storia sulle loro spalle, affiancati da un noto cronista sportivo che commenta le loro imprese e intrattiene il pubblico che man mano si avvicina.
Se l’obiettivo è quello di avere un’edizione di Manifesta che indaghi l’ambiente lavorativo di Zurigo partendo da temi caldi come freelance e immigrati e arrivando a una riflessione sulla professionalizzazione dell’arte, la poetica di Christian Jankowski è sicuramente un valido strumento di riflessione e ricerca. Una scelta che entra nel cuore pulsante del mondo del lavoro e coinvolge attivamente i cittadini nella costruzione di un discorso politico e territoriale che li riguarda direttamente: la cittadinanza diventa parte del processo creativo.
Claudia Caldara