Madame Moustache (Francia), Quartiere San Donato, Palestra Boxe “Le torri”, via Ada Negri | 4-9 maggio
Street artist francese nata nel 1982 e attiva in strada dal 2010, mette al centro la tecnica del collage: partendo da vecchie riviste – principalmente degli anni Sessanta e Sessanta – e da fotografie di fine Ottocento, Madame crea composizioni di immagini e parole che fungono quasi da “prototipi”; gli originali vengono infatti successivamente ingranditi e stampati in bianco e nero in grande formato, per poi essere affissi al muro con la colla. Talvolta l’artista interviene ulteriormente sulla stampa aggiungendo un solo colore, spesso il rosso, attraverso la tecnica del pouchoir. A partire da elementi dal forte sapore retro, Madame Moustache crea così un universo fantastico, giocoso, popolato da soggetti ricorrenti: donne con i baffi, gatti con il corpo di un pesce, armi da fuoco e molto altro, accompagnati da frasi che funzionano come fulminanti aforismi, in contrasto con uno stile in cui traspare una raffinatezza che prevede la cura di ogni singolo dettaglio. Al di là dell’ironia, l’artista lancia provocazioni che funzionano sulle più diffuse convenzioni sociali.
Su una superficie di circa 60 metri quadrati, Madame Moustache ha realizzato Boxing Bologna, monumentale intervento installato con la tecnica del paste up. Composta da soli quattro colori (oro, nero, rosso e bianco), Boxing Bologna è un’opera che rimane volutamente aperta all’interpretazione, già a partire dalla frase impressa nella parte superiore del muro: Non ho avuto bisogno di violenza per imparare a battermi può infatti essere intesa sia in senso sportivo che, con riferimento più ampio, ai diversi ambiti della vita di ciascuno. La stessa polisemia si ritrova anche nei soggetti che compongono l’opera, stagliati su un fondo nero: ritratti di donne che portano i baffi, mani che si uniscono, cuori rossi che si irradiano dal centro della composizione misti a lacrime dello stesso colore.
NemO’s (Italia), Quartiere Navile, Ippodromo, via dell’Arcoveggio | 2-10 maggio
NemO’s inizia a lavorare in strada utilizzando vernici spray, che vengono poi sostituite dai pennelli; progressivamente, inizia a introdurre la carta, mettendo a punto in parallelo una particolare tecnica mista che prevede una lavorazione su muro a strati progressivi, in cui diventa centrale l’interazione del tempo e degli agenti atmosferici con l’opera. Dopo una prima stesura di pittura acrilica su muro, l’artista procede ad incollarvi sopra carta riciclata sminuzzata, spesso di vecchi quotidiani. La terza fase di lavorazione prevede un ulteriore intervento ad acrilico sulle campiture create con la carta: con un tratto fortemente illustrativo, al limite del caricaturale, NemO’s definisce a pennello i dettagli del corpo umano, al centro di tutte le sue opere. Il suo immaginario è popolato da personaggi impegnati in azioni poetiche e surreali, con un forte ricorso al paradosso, funzionale ad una tagliente critica sociale che spazia dalla denuncia alla rappresentazione del disagio esistenziale dell’uomo contemporaneo.
Assoluta centralità nell’identità dell’opera Smoking… assume l’interazione tra la stessa, gli agenti atmosferici, i fruitori e lo scorrere del tempo, i cui effetti si traducono in una graduale trasformazione che si attua attraverso un vero e proprio processo di decomposizione. Nelle parole dell’artista “Il tempo e l’azione delle persone partecipano all’evoluzione del lavoro rendendolo mutevole e in costante trasformazione, abbattono le barriere tra chi guarda e vive il disegno sul muro e chi lo ha realizzato. Così nasce l’artista collettivo: tutti coloro che guardano o modificano il lavoro diventano NemO’S senza che Nessuno venga escluso da un processo creativo che, per sua stessa natura, appartiene a tutti.”
La tecnica messa a punto da NemO’s prevede tre fasi di lavorazione: un’iniziale stesura su muro di pittura acrilica, un successivo strato di carta incollata in sovrapposizione e, infine, un ulteriore intervento a pittura che definisce i dettagli sulle campiture create dalla giustapposizione dei frammenti di carta. Proprio su questi ultimi agiranno gli agenti atmosferici, rivelando progressivamente l’immagine originariamente dipinta sul muro. Ciò è quanto accadrà anche in Smoking…, che sceglie come soggetto, ad un primo sguardo, una sigaretta integra e spenta, metafora non solo del vizio del fumo, ma anche dell’inquinamento e di ciò che provoca dipendenza. Nel corso del tempo, la trasformazione dell’opera simulerà la trasformazione di una sigaretta accesa che si consuma, svelando lentamente la cenere, composta da sagome di figure umane.
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