Notturni, silenziosi e dotati di sofisticati organi sensoriali i granchi vivono a bordo dell’acqua e per questo, sono particolarmente soggetti alle maree e all’astro che dal cielo stellato ne influenza gli alti e i bassi… Simbolo astrologico del quarto segno zodiacale, il cancro è l’animaletto che tenero ma ben corazzato, cammina lateralmente per l’impiccio che gli darebbero le due grosse chele frontali, che usa invece per le sue attività più “incisive”: nutrirsi e difendersi. Come a dissimulare la sua parte predatrice, il segno del Cancro si muove a lato, indiretto e vagamente passivo, facendo prevalere l’indole dolce, premurosa, attenta e accogliente, degna dell’argentea Signora che ne domina modi, umori e bisogni.
Archetipo del femminile per eccellenza la Luna abbraccia, contiene, culla e fa crescere tutto ciò che illumina, col suo tenue bagliore protettivo. Se il Toro nutre e sostiene a livello fisico e sensoriale, la maternità del Cancro è emotiva: una cura ancestrale e profonda mossa dalle invisibili ragioni dell’inconscio. I nativi del Cancro sono sintonizzati come nessun altro al pozzo incantato delle proprie emozioni, a cui credono, cui si affidano e dalle quali, come i granchietti con l’acqua, spesso vengono sovrastati. C’è una sensibilità enorme in questo segno che tanto è connesso col proprio mondo interiore, quanto lo è con quello di chi gli sta accanto. Niente paletti, pensieri, ragionamenti, il bisogno principale del Cancro è mantenere l’intimità con sé stesso e col mondo circostante.
Affamati di affetto, coccole e attenzioni i Cancretti vorrebbero che il nido originario rimanesse intatto e protetto dalle insidie esterne, che potrebbero drammaticamente spezzarne i legami. Il loro cordone ombelicale li lega indissolubilmente al passato e alla memoria, conservati in una magica ampolla che tengono da qualche parte nel loro ventre ricettivo, e contemporaneamente all’ambiente familiare che costruiscono nel tempo, da cui gli risulta spesso impossibile separarsi. Il collante è inconscio e proprio per questo possono non rendersi neanche conto della dipendenza che hanno e che, se inconsapevoli, creano con le persone che stanno loro vicino. Le chelette frontali vengono infatti spesso usate per afferrare con zucchero e miele la loro preda, senza che questa ne noti inizialmente la presa ferrea, candidamente paralizzante.
Accanto alle meravigliose qualità dei segni d’acqua quali la creatività, la sensitività e la capacità di sostegno psichico, i rischi stanno infatti nell’invischiamento, nell’incapacità di scindere ciò che senti tu da ciò che sento io, nel terrore della solitudine e nel conseguente e possibile ricatto emotivo per scongiurare la perdita. Presa coscienza del proprio bisogno (non solo di quello che gli altri hanno di loro, cosa di cui sono solitamente consci) il cammino del Cancro potrà però districare la matassa emotiva e tenere a bada la Luna. Ripulendola dagli aspetti materni più tirannici e facendo risplendere quelli più dolci, empatici e comprensivi, i Cancretti sapranno prendersi cura di se stessi e degli altri come nessuno. Attingendo all’anima poetica, agli antichi rimedi e a tutto il sapere millenario in fatto di amore, faranno sentire tutti, parenti e non, magicamente a casa.
Viola Lilith Russi