La call dedicata ai progetti di poster art si è conclusa e Cheap è ai nastri di partenza: Bologna è infatti pronta ad accogliere, dal 1 al 10 maggio, la terza edizione del festival di Street art che elegge a supporto privilegiato la carta. L’iniziativa, sostenuta dal Comune di Bologna, si muove tra gli spazi urbani procedendo su un doppio binario: da un lato sono scelti come luoghi di intervento muri di grandi dimensioni collocati nell’ampia periferia cittadina a nord del centro storico, dall’altro è portato avanti un processo continuativo di recupero di tabelle affissive in disuso (Cheap on board), di proprietà del Comune, da decenni collocate nel centro storico.
Di conseguenza la tipologia di intervento è duplice. Da un lato, i muri di grandi dimensioni saranno affidati a street artist di fama internazionale – Levalet, Nemo’s, Vinz Feel Free, Madame, Bifido e Ufocinque. Dall’altro lato, le ex tabelle affissive, sottoposte a un’operazione di pulitura, diventano una vera e propria galleria a cielo aperto in cui saranno collocate le 251 opere di poster art selezionate in seguito alla call internazionale, non esclusivamente rivolta agli street artist ma aperta anche a illustratori, fotografi e grafici, e dedicata alla dicotomia vuoto/pieno. Le opere saranno installate dal 7 al 10 maggio nelle vie San Felice, Ugo Bassi, Sant’Isaia, Santa Caterina, Irnerio, dell’Abbadia, Zamboni, Mascarella, San Vitale, Ca’ Selvatica, D’Azeglio, Strada Maggiore.
Per finire, quest’anno Cheap proporrà anche due mostre personali: la prima, Triangles in the Room è un’installazione site specific realizzata dallo street artist torinese AK all’interno della stanza 101 dell’albergo Al Cappello Rosso (via de’ Fusari 9), interamenta rivestita di cartone. La seconda, dal titolo Solo, è la personale di Madame Moustache, che sarà invece ospitata dallo spazio 9mq (via Nosadella 27), che esporrà i collage originali realizzati dall’artista a partire da riviste e fotografie d’epoca.
Ecco nello specifico il calendario degli interventi degli street artist:
Levalet (Francia): Quartiere Porto, Piazza Azzarita, Parcheggio | 1-3 maggio
All’anagrafe Charles Leval, Levalet è un poster artist francese nato nel 1988. Negli anni della sua formazione, riveste un’importanza centrale la recitazione, che influenzerà fortemente, a livello compositivo, la sua produzione artistica in strada, dove comincia ad intervenire con continuità dal 2012, proponendo nella città di Parigi paste up dal forte impatto performativo, cercando accuratamente luoghi architettonicamente ben caratterizzati e spesso defilati. Dopo la fase esplorativa tra le strade della città, Levalet realizza in studio sagome di figure umane a grandezza naturale dipinte a mano con la china nera, ottenendo una resa di alta qualità fotografica. Singole o concepite in gruppi compositivi, le silhouettes di carta vengono installate a colla sui muri, creando vere e proprie mise en scène che inglobano gli elementi architettonici preesistenti, talvolta integrati con i più svariati oggetti. Percorse da un’ironia pungente che sfocia nella denuncia sociale, le tematiche ricorrenti nella produzione artistica di Levalet si traducono in fermi-immagine di vita quotidiana raccontati attraverso il ricorso al paradosso e all’esasperazione: con uno sguardo giocoso e critico al contempo, l’artista tratteggia un’umanità vittima della frenesia metropolitana. Per Cheap, Levalet realizzerà un intervento composto da 30 sagome.
NemO’s (Italia), Quartiere Navile, Ippodromo, via dell’Arcoveggio | 2-10 maggio
NemO’s inizia a lavorare in strada utilizzando vernici spray, che vengono poi sostituite dai pennelli; progressivamente, inizia a introdurre la carta, mettendo a punto in parallelo una particolare tecnica mista che prevede una lavorazione su muro a strati progressivi, in cui diventa centrale l’interazione del tempo e degli agenti atmosferici con l’opera. Dopo una prima stesura di pittura acrilica su muro, l’artista procede ad incollarvi sopra carta riciclata sminuzzata, spesso di vecchi quotidiani. La terza fase di lavorazione prevede un ulteriore intervento ad acrilico sulle campiture create con la carta: con un tratto fortemente illustrativo, al limite del caricaturale, NemO’s definisce a pennello i dettagli del corpo umano, al centro di tutte le sue opere. Il suo immaginario è popolato da personaggi impegnati in azioni poetiche e surreali, con un forte ricorso al paradosso, funzionale ad una tagliente critica sociale che spazia dalla denuncia alla rappresentazione del disagio esistenziale dell’uomo contemporaneo.
Vinz Feel Free (Spagna), Quartiere San Vitale, Autostazione, viale Masini | 3-10 maggio
Nato nel 1979, Vinz Feel Free inizia la sua attività in strada nel 2011: qui costruisce un potente immaginario dominato da personaggi ibridi, componendo una sorta di narrazione “neo-mitologica” fortemente intrisa di dotti rimandi simbolici. I protagonisti delle sue opere sono infatti corpi nudi, mutanti composti da un tronco umano sormontato da una testa di animale. Ad esempio, le rane rimandano alle figure rivestite di autorità nella società contemporanea, i rettili personificano il concetto di oppressione, gli uccelli vengono associati al concetto di libertà, mentre i pesci rimandano al consumismo. La base di partenza è uno scatto fotografico realizzato dall’artista stesso, poi stampato in bianco e nero, a grandezza naturale, su carta, ricombinato in composizioni e affisso al muro con la colla. Le teste di animali, riccamente dettagliate, vengono invece dipinte a mano con gli acrilici, creando forti contrasti cromatici. Durante Cheap, Vinz Feel Free interverrà su 43 tabelle affissive del muro di cinta dell’Autostazione.
Madame Moustache (Francia), Quartiere San Donato, Palestra Boxe “Le torri”, via Ada Negri | 4-9 maggio
Street artist francese nata nel 1982 e attiva in strada dal 2010, mette al centro la tecnica del collage: partendo da vecchie riviste – principalmente degli anni Sessanta e Sessanta – e da fotografie di fine Ottocento, Madame crea composizioni di immagini e parole che fungono quasi da “prototipi”; gli originali vengono infatti successivamente ingranditi e stampati in bianco e nero in grande formato, per poi essere affissi al muro con la colla. Talvolta l’artista interviene ulteriormente sulla stampa aggiungendo un solo colore, spesso il rosso, attraverso la tecnica del pouchoir. A partire da elementi dal forte sapore retro, Madame Moustache crea così un universo fantastico, giocoso, popolato da soggetti ricorrenti: donne con i baffi, gatti con il corpo di un pesce, armi da fuoco e molto altro, accompagnati da frasi che funzionano come fulminanti aforismi, in contrasto con uno stile in cui traspare una raffinatezza che prevede la cura di ogni singolo dettaglio. Al di là dell’ironia, l’artista lancia provocazioni che funzionano sulle più diffuse convenzioni sociali.
Bifido (Italia), Quartiere Porto, Scuola dell’infanzia Mago Merlino, Via Azzo Gardino 63 | 4-9 maggio
Casertano d’origine, Bifido lavora quasi esclusivamente con la carta, prediligendo il linguaggio fotografico: l’artista stampa sagome di grandi dimensioni che affigge direttamente al muro con la tecnica del paste up. Bifido solleva temi sociali scottanti di grande attualità, prediligendo come soggetti i bambini e conducendo la sua ricerca in forma di gioco.
Ufocinque + Werther (Italia) | TPO, via Casarini 17/5 | 2-10 maggio
Matteo Capobianco aka Ufocinque (nato a Novara) e Werther (nato a Milano) proporranno il progetto Chrono-philia, un’installazione site specific realizzata interamente in carta che verrà inaugurata sabato 9 maggio, alle ore 22.00, in occasione del party di chiusura ospitato al TPO. Ufocinque mette infatti al centro della sua produzione l’utilizzo della carta, facendone rivivere appieno la sua origine etimologica (dal greco “charássō”: incidere, scolpire) l’artista la trasla da supporto a mezzo di creazione, fino a renderla opera a se stante grazie alla tecnica del paper cut. Ufocinque affianca così sempre più di frequente alla produzione in strada e da studio progetti scenografici composti da una serie di monumentali quinte bianche, in cui il comporre avviene togliendo. Werther predilige la sperimentazione del segno, cercando di creare un misto tra grafica e pittura.
I dieci giorni del festival saranno infine costellati di eventi in diversi luoghi della città.