Al Maxxi di Roma un’esaustiva mostra di Allora & Calzadilla, un duo che sta avendo grande successo internazionale. Un’arte impegnata per riflettere su tematiche alquanto attuali: ecologia, natura, tecnologia, società e libertà
Curata da Hou Hanru e Anne Palopoli, la mostra di Allora & Calzadilla si rivela molto interessante per comprendere a fondo il lavoro del duo americano/portoricano che nel 2011 ebbe grande successo alla Biennale di Venezia con Track and Field, un carrarmato rovesciato sulla schiena come una tartaruga che diviene un tappeto mobile da podista. Il duo propone un approccio analitico e materico alla realtà, una visione che ritaglia frammenti del quotidiano per ricomporre dei contenuti sociali di valenza globale, spesso legati all’America latina -in particolare Portorico, dove Calzadilla è nato – e agli innumerevoli problemi che vivono questi paesi.
Nel video Under discussion, girato nel 2005, un tavolo ribaltato e munito di motore diventa un’improbabile imbarcazione con cui un attivista gira attorno all’isola portoricana di Vieques mostrando agli osservatori i danni compiuti sull’ecosistema dell’isola che per sessant’anni è stata utilizzata come campo d’addestramento della marina americana, un addestramento che comprendeva anche bombardamenti sull’isola stessa nell’area occupata dall’esercito Usa. Una campagna di disobbedienza civile, portata avanti dai pescatori e dai coltivatori, ha espulso i militari dopo una lunga lotta. Il tavolo-barca, usato dalle varie associazioni per le riunioni, diventa simbolo della loro vittoria e della necessità di coesione sui temi delle rivendicazioni. L’isola è diventata uno spazio ecologico protetto, rifugio della fauna selvatica.
Un quadro all’apparenza astratto, Solar Catastrophe, si rivela in realtà un collage di pannelli solari in frantumi, incollati in modo formale ma la funzione reale dei pannelli fa saltare le apparenze estetiche e evidenzia il problema dell’energia come centrale nella ricerca espressiva di Allora & Calzadilla. Una pompa di benzina realizzata con pietre calcari sembra in Petrified Petrol Pump un antico fossile carico di valenze vitali; la pietra calcare è un elemento complesso in cui nel tempo si formano organismi. Come sembrerà la pompa di benzina fra tremila o diecimila anni? E come sembrerà la nostra primitiva e ingombrante tecnologia che oggi rivela tutti i suoi aspetti negativi?
L’installazione Black Out è composta invece da resti di un trasformatore elettrico esploso nel 2016 causando un black out in tutta Portorico ed è qui ridisegnato come un composito di avanzi di bobine, fili elettrici, rame, isolatori ceramici e un altoparlante: da; da questo mostro industriale esce a intervalli un suono articolato in vocalismi e suoni elettronici, un Robot Terminator alla fine della battaglia fra il controllo dell’energia e la spinta verso le energie pulite.
Infine, i numerosi video presenti al MAXXI non sono documentazione di un lavoro, più intimamente rappresentano il lavoro stesso al di fuori di ogni esito plastico con un’attenzione leggera, semplice, quasi infantile verso le cose. Mentre i temi sono sempre di estrema pienezza e impegno tematico: l’ecologia, la guerra, la salute del Pianeta, l’effetto delle grandi tragedie naturali come l’uragano a New Orleans. La strategia rappresentativa dei video è lontana da dirette e drammatiche azioni. Questo dà la sensazione che certi valori (come l’ecologia) siano già diffusi e che il linguaggio di Allora & Calzadilla stia cercando soluzioni nuove e diverse per penetrare nella percezione dei fruitori. La semplicità complessa del loro lavoro fa pensare in qualche modo alle proteste dei giovanissimi liceali americani che manifestano oggi contro le armi e contro il governo Trump. Sono vestiti semplicemente, come semplici sono i loro slogan e atteggiamenti di lotta non violenta perché venga posta fine alla libertà di vendere armi e al sotteso permesso di uccidere.
Lorenzo Taiuti
BLACKOUT a cura di Hou Hanru e Anne Palopoli
MAXXI dal 16 febbraio al 30 maggio 2018