

L’anno scorso siamo stati alla Triennale di Milano per l’annuale mostra del ciclo Arte e scienza della Fondazione Marino Golinelli, che ci era piaciuta e per le interessanti opere esposte e per il pensiero da cui muove il progetto (nonché l’attività della stessa fondazione): cioè quell’idea che l’arte assieme ispiri e venga ispirata dalla scienza e che da tale collaborazione l’uomo possa arricchire la propria conoscenza del mondo e della vita – come afferma Marino Golinelli, presidente del gruppo farmaceutico Alfa Wassermann e collezionista d’arte (da Hans Hartung a Paolina Paperina).
Il tema di quest’anno – dopo le “nuove forme della vita” nel 2010, le “macchine dal volto umano” nel 2011 e le “nuove età della vita” la scorsa stagione – sono le “benzine” della mente, cioè quelle energie cui l’uomo attinge per creare qualcosa di nuovo, sia esso un’opera d’arte, la teoria dell’evoluzione di Darwin o l’iPhone. Giovanni Carrada ne ha individuate sette (l’arte, le idee, la creatività, gli altri, il nuovo, il saper imparare, la passione); la brava Cristiana Perrella vi ha abbinato altrettanti artisti (Terence Koh, Superflex, Gabriel Orozco, Fischli & Weiss, Marinella Senatore, Tim Rollins e João Onofre). La formula è sempre la stessa: video, exhibit e pannelli esplicativi approfondiscono i temi proposti sotto l’aspetto scientifico e sociale, mentre le opere li illustrano dal punto di vista del creativo.

Così l’installazione Untitled (White Light #1) dell’eclettico Terence Koh, 42 teche di vetro contenenti finti reperti artistici, archeologici e animali – una madonnina, il cranio di un animale, la testa del David di Michelangelo – diventa l’allegoria plastica dell’arte come capacità di scoprire collegamenti inediti tra realtà diverse; la bizzarra catena di reazioni chimiche, fisiche e meccaniche ripresa dagli svizzeri Fischli & Weiss nel film Der Lauf der Dinge (Il corso delle cose) – che si può vedere su YouTube – si fa metafora dell’inarrestabilità del progresso; il manifesto I copy therefore I am dei danesi Superflex, contraffazione dichiarata del famoso I shop therefore I am di Barbara Kruger, ironizza sul concetto di proprietà intellettuale al tempo di Internet; Gabriel Orozco fotografa sacchetti della spazzatura rovesciati all’insù suggerendo come le imprese più incredibili compiute dall’uomo nascano spesso da idee apparentemente folli.

Courtesy gli artisti e Project 88, Mumbai
Chiude il percorso un’insegna luminosa ideata dal Raqs Media Collective di Nuova Delhi, che prima accende alternativamente le parole revolt e voltage, e poi assieme a creare il neologismo revoltage, che associa l’energia simbolica dello spirito e quella fisica dell’elettricità; all’altro capo della mostra – all’ingresso, quindi, non in un ambiente separato o invisibile – è invece allestito lo spazio dedicato ai laboratori rivolti alle scuole, vera anima della mostra, a suggerire che il capire e il fare sono il punto di partenza che porta a quel cambiamento pubblicizzato dalle lampadine del Raqs Media Collective.
Stefano Ferrari
www.benzinelamostra.it
Benzine. Le energie della tua mente
19 febbraio – 23 marzo 2013
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano