A quindici anni dall’ultima personale di Edward Weston in Italia, il CIAC – Centro italiano Arte Conteporanea di Foligno dedica un’importane retrospettiva al fotografo che nei primi decenni del secolo scorso contribuì alla nascita della fotografia contemporanea.
Americano che vive e scatta inizialmente tra Illinois, California e Ohio, Edward Weston (1886 – 1958) a New York entra in contatto con fotografi del calibro di Alfred Stieglitz e Paul Strand e subisce il fascino dell’ambiente artistico di stampo socialista di Città del Messico, dove si trasferisce negli anni Venti accanto alla compagna, modella e fotografa Tina Modotti. Qui intraprende il percorso che sfocerà nel 1932, di nuovo in Californa, nei dettami stilistici e concettuali del Gruppo f/64 di cui fu tra i principali animatori insieme ad Anselm Adams.
Emancipandosi dall’ingerenza dell’eredità artistica della pittura e dal conseguente e imperante pittorialismo fotografico, Weston inaugura insieme agli aderenti al collettivo Gruppo f/64, un linguaggio destinato all’esplorazione delle caratteristiche specifiche del mezzo fotografico, alla ricerca della perfezione formale e alla sperimentazione di soggetti fotografici derivati direttamente dalla vita reale. In contrapposizione con gli intenti della corrente pittorialista europea capitanata da Alfred Stieglitz (Photo Secession) a partire dai primi anni ’20 Edward Weston va alla ricerca di una fotografia pura in grado di raggiungere il massimo grado di nitidezza e perfezione tecnica, per una fenomenologia del reale mai indagata prima dalla fotografia: La macchina fotografica deve essere usata per registrare la vita e per rendere la vera sostanza , la quintessenza delle cose in sé, sia si tratti di accaio lucido che di carne palpitante (E. Weston).
Il reale non viene più contraffatto da filtri e virtuosismi sofisticanti, ma catturato e riproposto nel suo massimo grado di veridicità. Superfici, materiali, forme geometriche esistenti in natura sono per Weston i soggetti principali nelle fotografie di ortaggi, paesaggi, ritratti e nudi; Edward Weston cerca e restituisce l’interesse universale delle forme, degli oggetti che diventano nella nostra mente […] sculture dello sguardo. Il fotografo deve restituirli come sono e per ciò che in quel momento essi significano: per questo Weston stampa a contatto (Filippo Maggia, curatore della mostra).
Nella mostra, visitabile fino al 17 febbraio 2013, sono presenti centodieci fotografie originali di Weston che interessano la produzione degli anni Venti, Trenta e Quaranta e che provengono dal Center for Creative Photography di Tucson dove è conservato il più grande archivio dell’autore.
Martina Coletti
EDWARD WESTON – Una retrospettiva
16 icembre – 17 gennaio 2013
CIAC – Centro italiano Arte Contemporanea
Via del Campanile 13, Foligno