Giocando col nome di un noto evento del circo dell’arte, l’estate della Galleria Continua si potrebbe intitolare “Anti-Monumenta”. Divisi tra le due sedi di San Gimignano e Le Moulin, in Francia, Antony Gormley, Sislej Xhafa e Daniel Buren – protagonista 2012 della vera Monumenta, che ogni anno chiama un artista a progettare un’opera site-specific per il Grand Palais di Parigi – espongono quattro opere extralarge: quattro installazioni di dimensioni monumentali, ma che del carattere del monumento hanno ben poco.
L’ex cinema-teatro di San Gimignano, casa madre della galleria toscana dal 1990, ospita Vessel, ultima invenzione del fabbro Antony Gormley: un gigante di ventidue metri costruito assemblando decine di cassoni d’acciaio corten – ma anche un vascello, sdraiato com’è in mezzo alla platea – con cui Gormley aggiunge un nuovo capitolo al suo personale progetto di (de)costruzione del corpo e della statuaria che, abbandonato ogni intento celebrativo, si fa strumento di riflessione sulla condizione umana. Classico esempio di tale ricerca sono le famose figure in ghisa, ricavate da calchi del suo corpo, senza le quali Gormley non si muove da casa e che stavolta ha sparpagliato, in numero di sei, per le vie e sulle torri del borgo toscano (Another Time VX, 2012).
Vessel fa da ponte con l’altra personale dell’inglese ospitata nella sede di Le Moulin, dal titolo Space Station and Other Instruments, il cui pezzo forte è una stazione spaziale “in miniatura” di ventitré tonnellate, che vista dalla balconata del piano ammezzato della galleria ricorda nella forma un feto rannicchiato – che Gormley abbia rivisto 2001: Odissea nello spazio quando l’ha concepita? Alla statura degli abitanti di Lilliput si rifanno invece le figurine della serie Meme (2011), che non superano i trenta centimetri d’altezza, ognuna fissata in una postura diversa.
Poco più in là, il kosovaro Sislej Xhafa inaugura il nuovo spazio Le Moulin de Sainte-Marie, parte di un più ampio progetto di riconversione che trasformerà la vecchia cartiera di Boissy-le-Châtel – che Continua abita dal 2007 – in un centro internazionale di produzione artistica, con atelier, residenze, studi di design, una mediateca, un teatro e una scuola per curatori. Fulcro della mostra è Silvio (2010), busto di cinque metri d’altezza dell’ex – e futuro? – premier italiano Berlusconi, inquietante come le titaniche sculture pubbliche dei dittatori asiatici e mediorientali, e come quelle destinato un giorno a sbriciolarsi, non fosse altro che per il suo esser fatto di sabbia.
Sempre a Le Moulin de Sainte-Marie, Daniel Buren ha trasformato un capannone in disuso in un gigantesco caleidoscopio, colorandone le vetrate e aprendo nella parete un buco per la visione, abbellito dalle sue amate strisce bicolore: un autentico anti-monumento postmoderno alla libertà di prospettiva.
Galleria Continua / San Gimignano
Antony Gormley. Vessel
28/04/2012 – 15/09/2012
Galleria Continua / Le Moulin
Daniel Buren. Vitrage pour Sainte-Marie, travail in situ, mai 2012
30/06/2012 – 23/09/2012
Sislej Xhafa. Unpoetic Bride
30/06/2012 – 23/09/2012
Antony Gormley. Space Station and Other Instruments
22/10/2011 – 23/09/2012
Stefano Ferrari