Si è conclusa sabato 17 la 66ma edizione del Locarno Film Festival (7-17|8|2013), definito dal direttore artistico Carlo Chatrian un festival di frontiera, che cerca di indagare ciò che si muove ai confini dello spettro del cinema, ai bordi dell’inquadratura per cogliere quella parte di fuoricampo che polarizza la scena. L’intento della rassegna è quello di dare visibilità a quel cinema che, pur avendo i numeri dalla sua parte, non dissocia intrattenimento e intelligenza. E questo, oltre che dal programma ricchissimo e diversificato sia per genere sia per provenienza, è dimostrato anche dalla scelta di dedicare una retrospettiva a George Cukor, cineasta non certo tra i più noti e celebrati dalla critica, e dalla volontà di rendere omaggio con il Pardo d’Onore Swisscom a Werner Herzog, la cui produzione – libera, visionaria e sempre tesa alla sperimentazione – non è certo sintetizzabile in una definizione sterile o in un film in particolare.
Il Concorso Internazionale comprendeva 20 opere, di cui 18 in prima mondiale. Il Pardo d’oro è stato assegnato a Historia de la meva mort (Storia della mia morte, 2013), co-produzione franco/spagnola presentata al festival in prima mondiale. Come ha dichiarato Albert Serra – il regista, montatore e sceneggiatore del film – è una riflessione sulla bellezza dell’orrore, ma anche sull’orrore della bellezza. È la storia di Casanova che trascorre i suoi ultimi giorni nelle oscure e povere terre dell’Europa Settentrionale dove incontra Dracula. Hong Sangsoo ha vinto il Pardo per la miglior regia con il film coreano U ri Sunhi (Our Sunhi, 2013) storia di una ragazza che ha bisogno di una lettera di raccomandazioni per poter studiare negli Stati Uniti. A causa di questa lettera scopre che tre uomini della sua vita (un professore, un suo ex e un regista) hanno su di lei idee completamente differenti, che mai corrispondono al vero. Il Pardo per la miglior interpretazione maschile è andato all’attore Ferdinando Bacilio, il giudice Costantino Zagarra che in El Mudo (Perù/Francia/Messico, 2013) dei fratelli Vega indaga su chi gli ha sparato tentando di ucciderlo, mentre il Pardo per la miglior interpretazione femminile è stato vinto dall’attrice Brie Larson nel film statunitense Short Term 12 di Destin Cretton (2013), che si è aggiudicato anche la menzione speciale assieme a Tableau Noir (Svizzera, 2013) di Yves Yersin.
Oltre al Concorso Internazionale, il Concorso Cineasti del presente propone opere prime e seconde di registi emergenti provenienti da tutto il mondo. Alla pulizia formale e alle forme narrative classiche è stata preferita la sperimentazione, nel tentativo di dare spazio al nuovo. Tra i sedici film presenti quest’anno il Pardo d’oro Cineasti del presente – Premio George Foundation è andato a Manakamana (Nepal/Stati Uniti, 2013) di Stephanie Spray e Pacho Velez, documentario sui pellegrini in Nepal che intraprendono un viaggio attraversando la giungla a bordo di una cabinovia per raggiungere il Tempio di Manakamana. Il Premio per il miglior regista emergente è stato vinto da Costa da Morte (Spagna, 2013) di Lois Patiño, che percorre la Costa della Morte, una zona nel nord-ovest della Galizia dove sono accaduti numerosi naufragi nel corso della Storia. Mouton (Francia, 2012) di Gilles Deroo e Marianne Pistone ha vinto il premio Ciné + Cineasti del presente; menzione speciale inoltre a Sai nam tid shoer (By the River, Tailandia, 2013) di Nontawat Numbenchapol.
Il cortometraggio italo/spagnolo La strada di Raffael (2013) – storia di Raffael, tredicenne che vive nella periferia di Napoli – ha ricevuto il Pardino d’oro per il miglior cortometraggio internazionale – Premio SRG SSR. Zima (Russia, 2013) di Cristina Picchi, viaggio attraverso il nord della Russia e della Siberia, ha vinto Pardino d’argento Swiss Life per il Concorso internazionale e si è aggiudicato anche la Nomination di Locarno agli European Film Awards – Premio Pianifica. Premio Film und Video Untertitelung a Tadpoles (Singapore, 2013) di Ivan Tan e menzione speciale a Endorphin (Iran, 2013) di Reza Gamini. Il premio del pubblico è stato assegnato a Gabrielle della canadese Louise Archambault e il Variety Piazza Grande Award a 2 Guns (USA, 2013) di Batasar Kormákur.
Eleonora Roaro