Bill Viola. Rinascimento Elettronico: a Palazzo Strozzi di Firenze utopie e sogni del maestro della video arte, proiezioni visionarie che si confrontano con alcune tra le opere più rilevanti del Rinascimento
Bill Viola. Rinascimento Elettronico non è solo un percorso d’arte. Visitare questa mostra vuol dire immergersi totalmente in un’esperienza fatta d’immagini, suoni e spazi connessi tra loro in una dimensione catartica. La conoscenza consapevole del potere della tecnologia è ciò che distingue Bill Viola da altri artisti della sua generazione. “Congelare” un’immagine, estrapolarla da un contesto preciso e renderla contemporanea, ridarle vita trasformandone l’essenza. Queste sono le azioni fondamentali che Viola compie per creare le sue video-installazioni, e tenerne conto è fondamentale per capire e apprezzare veramente il suo lavoro.
Viola (New York, 1951) si è affermato a livello internazionale come uno tra gli artisti contemporanei più influenti. La spiritualità, l’esperienza e la percezione con cui indaga l’umanità superano qualsiasi definizione. Paure e claustrofobie convivono con gli elementi primari della vita: acqua, fuoco, luce e buio coinvolgono e travolgono l’essere umano. Le forze della natura si scontrano con la materialità del corpo e dialogano con l’energia che questo esprime attraverso il movimento.
La ricerca tecnologica che contraddistingue l’opera dell’artista non si allontana mai da una riflessione estetica: Viola reinterpreta il concetto di bellezza convertendone i canoni.
Le quindici installazioni video-audio che scorrono tra il Piano Nobile e La Strozzina ci guidano verso una liberazione: una sorta di purificazione data dall’accettazione della contaminazione. Un concetto che, detto così, può sembrare piuttosto difficile da concepire. Attraverso le immagini che scorrono nelle sale buie del Palazzo, la consapevolezza, data dall’importanza del superamento di ciò che è già stato definito, acquista un volto e un valore nuovo.
La mostra si apre con The Crossing (1996), opera principale. L’acqua e il fuoco sono gli elementi da cui scaturisce il dialogo uomo-natura. Con lo scorrere del tempo questa connessione diventa ciclica, si ripete. Siamo di fronte ad una riflessione sulla trascendenza. Nelle altre sale invece il confronto con il classicismo rinascimentale (da cui deriva il titolo della mostra) si fa sempre più evidente. The Greeting (1995) è un video ispirato alla Visitazione del Pontorno (1582), mostrato per la prima volta in un confronto diretto.
Le due opere convivono nello stesso ambiente con una differenza temporale: una è immobile, l’altra in movimento. La tradizione pittorica dialoga con una produzione quasi cinematografica: il linguaggio contemporaneo si connette ai capolavori di grandi maestri del passato, da sempre fonte d’ispirazione ed evoluzione del linguaggio di Viola.
The Deluge (2002), opera più recente, è invece una delle più meditative: l’archetipo mitico del diluvio biblico diventa l’esortazione alla riflessione della condizione umana, costantemente in bilico tra esplosione e riflessione.
La mostra termina con la serie dei martiri (Martyrs series, 2014) in cui siamo noi i veri testimoni della sofferenza altrui. Le quattro figure appese accettano la morte come condizione di lotta per un valore superiore. La drammaticità dei video ad alta definizione rende l’idea senza troppe velature. Si chiude così un percorso che ci aiuta a comprendere e ritrovare l’importanza del dialogo con la natura, con la sua forza e con il suo potere.
Flavia Annechini
Bill Viola. Rinascimento Elettronico
Palazzo Strozzi, Firenze
10 marzo – 23 luglio 2017