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La Vergine in viaggio nel tempo * 1

Dai fuochi di un tempo caldo e passionale in cui vivere di strepitosi eccessi, la luce si attenua e raffredda, tanto da invogliarci a riprendere le fila di ciò che avevamo lasciato indietro. Tutto induce a riallinearsi a un tempo regolare, dolce e misurato, che scandisca le ore al ritmo di piccoli e rassicuranti gesti quotidiani.

La Vergine è l’instancabile piccola operaia che lavora dentro ognuno di noi affinchè ogni cosa sia al suo posto e contribuisca al funzionamento del “sistema” in modo corretto ed efficiente. Tenere sotto controllo gli ingranaggi del nostro orologio fisico e psichico interiore, sembra infatti essere il compito del secondo segno di Terra che, con le caratteristiche di pazienza, metodo, pragmatismo e determinazione tipiche dell’elemento, ci ricorda che il tempo passa e che se vogliamo utilizzarlo in modo consapevole e intelligente, non bisogna sprecarne neanche un minuto…

Le lancette della Vergine sollecitano una presa di coscienza e di responsabilità nei confronti del nostro corpo (da curare, nutrire e mantenere sano) e insieme un impegno civico verso la collettività organizzata di cui siamo parte. La pulizia, la manutenzione e il funzionamento delle risorse che abbiamo a disposizione dentro e fuori, sono i compiti che la nostra fanciulla interna con le spighe di grano ci aiuta a compiere, promuovendo una routine di benessere e buone pratiche, che invita ad osservare, esaminare e discriminare ciò che può essere consumato subito da ciò che è bene conservare “per l’inverno”, eliminando quel che invece sarebbe dannoso per i nostri micro e macro organismi di riferimento.

La stagione dei raccolti è alle porte e se dobbiamo imparare dalla Verginella con l’orologio ad analizzare e discernere fatti, cose, persone e pensieri con senso critico e disciplina, sarà viceversa nostro dovere aiutarla a non rimanere laggiù in cantina, impegnata a scrivere etichette sui barattoli di conserve e marmellate, con l’ansia che il tempo ne sbavi le lettere. Rischio della Vergine è infatti quello di restare imprigionata nel suo raffinatissimo sistema di controllo razionale. Se sa apparentemente amministrare qualsiasi cosa le capiti a tiro, incasellandola nel giusto file che ne schedi il profilo, è per il terrore di non poterla gestire. Un tempo che non abbia confini, utilità, e che non rientri nella sua rigorosa tabella di marcia, la spaventa enormemente; almeno sino a che l’operosa e diligente pulzella potrà finalmente dimenticare a casa l’orologio, mollando gli ormeggi e utilizzando il suo straordinario acume, il brillante giudizio e lo spiccato senso pratico, per pilotare la rotta del suo magico viaggio evolutivo.

Oltre i confini del conosciuto, della logica e del visibile, vagherà in dimensioni senza tempo, assaporando il piacere di sopravvivere anche e soprattutto perché ogni rassicurante certezza sarà perduta e ogni imperterrito tic-tac mentale, momentaneamente dissolto.

Viola Lilith Russi

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