Dal 15 al 20 giugno la cittadina francese di Annecy torna sotto i riflettori con il suo Festival international du film d’animation, una delle manifestazioni di genere tra le più importanti e famose al mondo.
La prima edizione del festival risale al lontano 1960; all’epoca si svolgeva con cadenza biennale e la CGI (Computer Generated Imagery) era fatta con carta e forbici. Dal 1998 Annecy è diventato un appuntamento annuale, le sezioni e gli eventi collaterali sono cresciuti così come il mercato (il MIFA) che soffierà le 30 candeline nei prossimi giorni e si svolgerà dal 17 al 19 giugno. Annecy equivale a dire animazione e il Cristallo consegnato ai vincitori del concorso è un premio da custodire gelosamente.
Prima di dare uno sguardo al programma uscito qualche giorno fa, vale la pena ripercorrere i nomi dei vincitori delle edizioni più recenti nella sezione Lungometraggi, giusto per farsi un’idea di cosa può attenderci.
Nel 2010 il Cristallo è andato a Fantastic Mr. Fox, ritirato dal regista Wes Anderson, proprio quel Wes che quest’anno era candidato agli Oscar per Grand Budapest Hotel.
Nel 2011 è stata la volta di The Rabbi’s Cat di Joann Sfar e Antoine Delesvaux, tratto dall’omonima graphic novel del primo.
Nel 2011 a vincere è Crulic – drumul spre dincolo, film biografico rumeno di Anca Damian (qui l’intervista alla regista pubblicata su D’ARS 212), che in questi anni ha lavorato ad altri due film (uno completato, l’altro in produzione) che chiudono una sorta di trilogia aperta da Crulic. Il film ha avuto un grande successo festivaliero, passando da Locarno, dal Milano Film Festival, dal Festival dei Popoli di Firenze, ma in Italia non ha ancora trovato distribuzione.
Rio 2096: uma história de amor e fúria del brasiliano Luiz Bolognesi ha vinto l’edizione 2013.
E brasiliano è anche il film che ha vinto l’ultima edizione del 2014: O menino e o mundo di Alê Abreu.
Dagli Stati Uniti al Brasile, passando da paesi europei più o meno conosciuti per le loro scuole d’animazione, Annecy offre la possibilità di mettere in discussione il nostro immaginario e le forme estetiche cui siamo assuefatti.
Per l’edizione 2015 mi piace segnalare il film colombiano Sabogal di Sergio Mejía e Juan José Lozano, un noir che mescola tecniche diverse per raccontare la storia dell’investigatore omonimo che lotta contro la corruzione e il male per difendere i diritti umani. Ancora da vedere, ma scorrendo gli altri titoli in programma, sulla carta, Sabogal mi sembra avere la freschezza di stile e la forza del soggetto che lo possono far emergere sugli altri. Ecco il trailer:
Ricordiamo che gli oltre duecento film proiettati nell’ambito della selezione ufficiale si dividono nelle sezioni: Lungometraggi, Cortometraggi (tra cui Haircut di Virginia Mori), Film di diploma, Serie TV e Film su commissione.
Elena Cappelletti