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Scrivere e smentire, ovvero to Disconfirm. In mostra alla GALLLERIAPIÙ di Bologna

César Escudero, Andaluz File Món. 2012, Captura de pantalla 2013-11-30 a las 18 40 54
César Escudero, Andaluz File
Món. 2012, Captura de pantalla 2013-11-30 a las 18 40 54

È in corso alla GALLLERIAPIÙ di Bologna la mostra to Disconfirm. César Escudero Andaluz, Matteo Guidi, Giuliana Racco, Amanda Gutiérrez e Massimo Ricciardo gli artisti invitati. Abbiamo chiesto al curatore Vincenzo Estremo di raccontarci il senso e l’origine del progetto.

CÇsar Escudero, Andaluz Tapebook, 2015, materiali vari, dimensioni variabili 3
Çesar Escudero, Andaluz Tapebook, 2015, materiali vari, dimensioni variabili 3

Si potrebbe affermare che il nostro tempo è attraversato dalla necessità di riflettersi e riflettere sul tempo passato. Comprendere il modo in cui la storia viene affrontata, sia nella sua esposizione, che nella possibilità di trasmettere i suoi contenuti, è divenuto un esercizio comune. Stiamo parlando di narrazione storica, intesa come forma espressiva non conforme a quella canonica del saggio o del manuale che si manifesta in forme variegate: dal programma televisivo fatto con materiale di footage; alle proposte dei social media di condividere nuovamente i nostri post del passato. L’obiettivo di questo universo di narrazioni è quello di attualizzare la storiografia, metterla in discussione e se possibile smentirla. Questi contenuti hanno formati diversi e la tendenza ad auto-generarsi e moltiplicarsi.

Matteo Guidi, Giuliana Racco in collaborazione con Saleh Khannah_In Between Camps, 2013, 40x70cm, con il supporto di Campus in Camps
Matteo Guidi, Giuliana Racco in collaborazione con Saleh Khannah_In Between Camps, 2013, 40x70cm, con il supporto di Campus in Camps

Le tracce della memoria sono andate moltiplicandosi e a una trasmissione istituzionale ed evenemenziale si sono aggiunte nuove possibilità teoriche. Alcuni storici – Ginzburg con la sua microstoria tra i primi – hanno poi sfidato la rigidità della scienza storica per aprire la disciplina verso nuovi orizzonti. Questo allargamento delle possibilità ha attratto un incredibile numero di artisti a lavorare su temi e questioni storiche. Ed è proprio su questo allargamento delle possibilità di raccontare il tempo passato che si concentra l’esperienza di to Disconfirm. In questo network di possibilità la mostra di Bologna vuole indagare in che modo la formazione dell’identità (o delle identità) avviene nel tempo passato.

Massimo Ricciardo, Expropriation, 2015, pittura ad olio su carta, bomboletta spray, 21x30cm
Massimo Ricciardo, Expropriation, 2015, pittura ad olio su carta, bomboletta spray, 21x30cm

to Disconfirm mette in evidenza le modalità dell’arte visiva contemporanea di smentire e raccontare le narrazioni delle pluralità identitarie. to Disconfirm vuole essere un’occasione per dare forma e fare convivere ricerche diverse tra loro, come gli studi delle interfacce di César Escudero Andaluz, le critical documentary film practices di Matteo Guidi, Giuliana Racco e di Amanda Gutiérrez e i lavori installativi e pittorici di Massimo Ricciardo.

Vincenzo Estremo

to Disconfirm
Fino al 15 giugno alla GALLLERIAPIÙ di Bologna

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