Dal 2 al 31 maggio a Bologna si tiene la 25esima edizione di AngelicA – festival internazionale di musica. La programmazione ha luogo principalmente al “Teatro San Leonardo” del capoluogo emiliano, con eventi satellite anche a Modena al “Teatro Storchi” e a Lugo al “Teatro Rossini”.
Nozze d’argento per l’unione di musica e suono, in un susseguirsi di sperimentazioni musicali che passano dalla forma canzone alle forme più colte e ibride. Il programma mensile è ricco di prime nazionali, europee e assolute; ecco alcune delle tappe salienti tra i vari appuntamenti proposti.
Si comincia con l’inaugurazione del 2 maggio alle ore 21.30 al Centro di Ricerca Musicale / Teatro San Leonardo a Bologna. Il festival apre i battenti con l’opera di Christian Marclay (Stati Uniti, Svizzera), Graphic Scores & Video Scores prima italiana. Definito da Newsweek “uno dei dieci più importanti artisti contemporanei viventi”, nel ’79 a New York è il primo a sviluppare un approccio sperimentale all’uso dei giradischi. Nonostante siano gli anni della nascita dell’hip hop, il suo rapporto con i piatti si sviluppa in modo autentico, concentrandosi totalmente in una prospettiva sonora concettuale. Prepara i giradischi, rapportandosi allo strumento come ad un oggetto sonoro, dal quale generare suoni nella maniere più bizzarre. Leone d’Oro nel 2011 alla Biennale di Venezia per The Clock, un film-collage di 24 ore interamente composto da spezzoni cinematografici nei quali in ogni scena appare un orologio, approda a Bologna con delle partiture grafiche e video dai presupposti decisamente interessanti.
Si prosegue domenica 3 maggio alle ore 21.30 sempre al Teatro San Leonardo con John Oswald e l’opera plunderphotonics & chronoscopia (Canada) prima assoluta. L’opera è divisa in due parti: nella prima parte c’è una retrospettiva video (plunderphonics), in cui troviamo anche la famigerata Dab; decostruzione del brano Bad di Michael Jackson; 7′ (1989/2014) prima europea. Questa composizione crea all’autore non pochi problemi legali, ma nello stesso tempo promuove il suo metodo compositivo, favorendo così anche collaborazioni importanti come quella con i Grateful Dead; la seconda sezione dell’opera (chronoscopia) è invece una campionatura di studi su tempo, osservazione e ascolto.
Sabato 9 maggio alle 21,30 al Teatro San Leonardo ancora una prima italiana: Apartment House+Laurence Crane (Inghilterra, Norvegia). Durante la serata propongono una serie di otto opere di Laurence Crane. L’organico è composto da strumenti acustici ed elettronici: percussioni, archi, chitarre e tastiere. Un appuntamento in cui l’unione tra musica e suoni itensifica le sapienti trame.
Arriviamo al nocciolo della manifestazione, i tre giorni dedicati alle opere di Karlheinz Stockhausen (Germania, 1928 – 2007), il 14-15-16 maggio. Un omaggio a uno dei compositori più importanti del ‘900. L’ensemble Voxnova Italia e alcuni degli interpreti prediletti dal maestro si uniscono in queste giornate per omaggiarlo: Alain Louafi, che ha eseguito la prima assoluta di Inori nel 1974 e ha collaborato regolarmente con Stockhausen per 33 anni e Massimiliano Viel, che ha suonato nelle prime assolute di Dienstag e Freitag aus Licht a Lipsia e in diversi concerti con Stockhausen. Tre giornate per sviluppare una tradizione orale seguendo rigorosamente l’insegnamento di Stockhausen (prime due serate) e di un modo nuovo di interpretare un classico, utilizzando tecniche che non furono possibili all’epoca della prima assoluta (terza serata). La retrospettiva presenta alcuni dei suoi pezzi più importanti degli anni ’60, ’70 e ’80.
Il 17 maggio al Teatro San Leonardo, l’opera di Arnold Dreyblatt, sposta l’attenzione sul repertorio musica concreta ed elettronica, giornata seguita lunedì 18 maggio dalla tuba microtonale in FA e sistema audio quadrifonico di Robin Hayward (Inghilterra, 1969) in Plateau Square (2011).
Altro particolare impasto sonoro è costituito venerdì 22 dall’Ensemble l’Arsenale in un susseguirsi di opere composte per: sax, chitarra elettrica, fisarmonica, audio samplers, voci, pianoforte preparato e risuonatori. La serata si conclude con l’opera Ottetto (2010/2011) per otto contrabbassi.
28-29 maggio sono due serate curate da Chris Cutler, che si concentra nella ricerca all’interno della “forma canzone”, nel dettaglio evidenziamo giovedì 28: Nimmersatt (Belgio, Francia, Inghilterra) in prima assoluta, è un’opera di Daan Vandewalle per organo, basso elettrico e batteria elettrificata, mentre venerdì 29 si prosegue con Shelley Hirsch & Kazuhisa Uchihashi (Stati Uniti, Giappone) in Duets, prima italiana, un’opera per voce, chitarra elettrica e daxophone, strumento sperimentale catalgato come “idiofono a frizione” inventato da Hans Reichel.
Il festival chiude i battenti il 31 maggio al Teatro Manzoni con l’Orchestra del Teatro Comunale sotto la direzione di Ilan Volkov. La programmazione oltre i concerti e le performance, comprende anche una serie di incontri e ascolti. Per consultare il programma mensile completo potete farlo qui.
Sara Cucchiarini