(…) La nostra mente lavora secondo due moduli che sotto un certo aspetto di possono considerare opposti. (…) il primo è il modulo tipico del pensiero e discorso, anzi dello svolgersi della vita quotidiana, per esempio nel legare ciò che si vede durante una passeggiata e simili (…) il secondo è il modulo del ritmo, ove la regolarità degli intervalli non è essenziale, anche se spesso è entro certi limiti rispettata, ma è essenziale proprio nel procedere sommativo. Ora, nel rendersi conto di questo ritmo come costitutivo dell’assunzione dell’atteggiamento estetico, sia nel momento creativo che in quello fruitivo (e quindi nel fornire dell’estetico una descrizione in termini di progettazione di un modello cibernetico), la musica, la danza e la poesia sono senz’altro le manifestazioni più idonee. (…)
Silvio Ceccato
[Estratto dall’articolo pubblicato su D’ARS n. 56-57, anno XII ottobre/novembre 1971, pag. 96-103]
A cura di Cristina Trivellin