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Il Pesce Viaggiatore * 1

ARCHE-T(r)IPS – I 12 eroici viaggi zodiacali alla scoperta dei nostri Archetipi interiori: inauguriamo con questo primo articolo la sezione a firma Viola Lilith Russi che ci conduce dentro una “foresta di simboli”, pianeti e archetipi in un viaggio (ecco spiegata l’aggiunta di una “r”) attraverso l’esplorazione dei 12 segni zodiacali. Ma non si tratta di un oroscopo (per saperne di più…)

Il Pesce Viaggiatore * 1

Il giovane pesciolino nasce nell’immenso e variopinto mare di Nettuno e, metaforicamente parlando, possiamo supporre che crescendo e sguazzando nell’acqua, dia per scontato che anche sulla terra non ci siano confini, muri e paletti ad impedire il libero circolare di ogni specie di creatura.
Il regno dell’acqua ci parla di fluidità, mescolamento, magia di un elemento in cui nascondersi, fluttuare, giocare insieme sospesi in un tutto che ci sostiene nell’attimo in cui ad esso ci si affida… È secondo voi un caso che l’antica festa pagana del Carnevale capiti proprio a cavallo tra la fine dell’Acquario e l’inizio dei Pesci? Il rifiuto di ruoli costituiti e il desiderio di movimenti collettivi di polemica e sovversione acquariana trascolora nella più creativa e variopinta ondata “pescina” di maschere e non certo per celarsi al mondo! Bensì per permettere la giocosa fuoriuscita di ogni nostra personalità.

Siamo uno nessuno e centomila e questo i Pesci lo sanno più di ogni altro. Non ci sono strutture, non esistono gabbie che possano regolare la nostra psiche, rinchiudere l’acqua, dare una forma al mare. L’inconscio, che amorevolmente comprende ogni parte di noi, come l’acqua, è una sostanza che non si può fermare, fertilizza nutre e rigenera se le si permette di fluire ma distrugge e spazza via se la cementifichiamo…

Il dio Dioniso, celebre per le feste danzanti in cui ebbri di vino si perdeva ogni controllo e freno inibitorio alla ricerca di un’estasi curativa, è insieme a Nettuno *signore dei Pesci* uno dei personaggi mitologici e dunque degli archetipi legati a questo segno. Travestito da bambina e allevato con tutte le cure che ne esaltassero la sensibilità, Dioniso ci parla di morbidezza, empatia, capacità di vestire i panni di un altro da una parte e di una sofferente incapacità di godersi la vita entro i limiti che la natura offre dall’altra.

Il giovane pesce potrà sentirsi disadattato in un mondo che richiede e produce etichette e avrebbe bisogno che il Carnevale – in senso lato – durasse tutto l’anno. Ma non tema. La dipendenza da uno stato di paradisiaca fusione col tutto che lo porta a trascendere i confini in vari modi, discende dalla sua liquida memoria prenatale e attraverso la sua coloratissima ed emozionantissima creatività potrà raggiungere il cuore di tutti riportandoci proprio lì… alla silenziosa e rimossa sensazione di esser nutriti amati e uniti a un tutto che ci sostiene quando ancora le formine della vita non ci hanno plasmati e divisi sulla spiaggia della vita terrena. Arriverà ancora l’onda. Insegnate al mondo a cavalcarla Pesciolini!

Viola Lilith Russi

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