Sette è una mostra che ha il sapore dell’anteprima: i suoi interpreti, giovani già affermati sul palcoscenico artistico italiano – fronte street art e new pop – si sono trovati parte di un gruppo di sette teste e quattordici mani, nel presentare un assaggio di quanto si potrà visitare più approfonditamente – secondo la formula del solo show – nel corso del 2013 allo Studio D’Ars di Milano. Il curatore Daniele Decia riunisce infatti, dall’11 dicembre al 14 gennaio, la creatività di Bros, Corn79, Francesco De Molfetta, Gianmaria Giannetti, Mr Fijodor, Opiemme e Pao.
Bros dispiega l’energia del writer sulla parete che chiude lo spazio espositivo, dipingendolo di sottili fasce fucsia-verde-blu: il lavoro appartiene al progetto Squaraus, che, in aperta critica alla società contemporanea, ha “fotografato” quest’ultima attraverso 40 caratteri-tipo delle inaugurazioni milanesi, eventi in cui spesso l’aspetto mondano prevale sulla presentazione delle opere degli artisti. Bros allo Studio D’Ars presenta una delle bandiere che ognuno di questi personaggi sventolò durante una sua performance del 2011: quella del benpensante.
Corn79 e Mr.Fijodor tornano a confrontarsi, non sul muro come nel caso della recente esperienza di Picturin, festival in occasione del quale sono intervenuti sulla facciata esterna dell’Hiroshima Mon Amour, ma entro i confini del quadro. Nell’opera di Corn79 dominano figure geometriche che disegnano ipotetiche costellazioni, mentre nello scenario da cartoon di Mr. Fijodor è protagonista la figura di un Batman ribelle.
Non poteva mancare uno dei tanti paracarri di Pao, trasformato attraverso la bomboletta spray in un’ammiccante femmina di pinguino. Il supporto stradale tondeggiante dialoga con un’altra opera di Pao, Perturbazione, acrilico su tela “alla Magritte” dal quale sporgono emisferi di legno.
Gianmaria Giannetti con L’abisso è una struttura dell’essere, del suo destino, presenta una delle sue peculiari opere popolate di figure bizzarre e stilizzate, in cui la frase del titolo, sospesa in libertà sopra la catena dei personaggi, ironici simboli dell’effimero, è prima scritta e poi cancellata con una riga, a rendere il quadro silenzioso e leggero.
Francesco De Molfetta mette in scena quello che per lui è un gioco di forme e colori, tanto destabilizzante e provocatorio quanto ironico e divertente: rielabora un simbolo della religione quale la Madonna, attingendo alla cultura di massa: il risultato è una piccola scultura – in resina, cartone, pvc e vernice per carrozzeria – il cui titolo è un altro gioco, questa volta di parole: ecco a voi Madonnald’s.
Finiamo con Opiemme, impegnato sul fronte delle problematiche sociali: al centro delle sue opere, che intrecciano street art e poesia visiva, risaltano le lettere, le parole: “Welcome to Italy. Razzismo bianco-Lavoro nero” e “Peace”.
Valentina Tovaglia
Sette
11 -24 dicembre 2012 e 7-14 gennaio 2013
Studio D’Ars
Via Sant’Agnese 12/8 Milano
Orari di apertura: da lunedì a venerdì h.16 -19.30 / su appuntamento tel. 346 6292285